Catello Maresca, candidato sindaco di Napoli, continua a ripetere come un mantra che la sua “è una candidatura civica pura”. In una intervista a LaPresse, Maresca prova a smarcarsi dal centrodestra, seppur ci sia una interlocuzione in corso, e non perde occasione di lanciare bordate verso il suo avversario nella corsa per la poltrona di primo cittadino di Napoli, l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi.
“Simboli del centrodestra sotto il mio nome sulla scheda elettorale? Da civico puro – spiega Maresca – oggi dico che ci saranno una seria di simboli che rappresentano le realtà associative e anche politiche ovviamente che mi accompagnano. Credo che questo però non sia il vero problema. La gente quando mi incontrano non mi chiede dove sto, mi chiede di come voglia risolvere i problemi e mi rappresenta l’esigenza”.
“C’è l’esigenza di etichettarmi? – sottolinea ancora il magistrato -. Non sono né di destra né di sinistra”. Mentre i leader nazionali del centrodestra prendono tempo, Maresca chiarisce che al momento “non ha né visto, né sentito nessuno”.
“Ho letto della vicinanza e del sostegno al mio progetto, vuol dire che questo modello funziona, riconosce che noi siamo una realtà” dice Maresca, che sa bene come il mondo riformista e progressista che lo sostiene in questa fase non veda di buon occhio un eventuale accordo strutturale con Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma il pm, al momento in aspettativa, si toglie qualche sassolino dalla scarpa anche con il suo principale competitor, Manfredi. “Più facile essere indicato da Roma ed essere il candidato di qualcuno. Ti portano nei quartieri, ti portano a fare i voti, ti portano per mano, a noi non piace questo metodo” tuona Maresca.
Sulla passeggiata di Manfredi, accompagnato ieri per le vie del centro storico di Napoli dall’ex premier Giuseppe Conte, Maresca evidenzia: “Io passeggio da solo, con i miei collaboratori, lo abbiamo fatto al centro storico, e nei quartieri di Ponticelli e Scampia. Se qualcuno vorrà passeggiare insieme, lo porteremo in giro noi”.
Chiarisce poi la sua dichiarazione su Silvio Berlusconi, indicato nei giorni scorsi come “un grande imprenditore” sostenendo che “il Paese abbia ancora bisogno di una persona come lui in prima linea”.
“Mi è stato chiesto di Berlusconi partendo dalle sue condizioni di salute – fa sapere Maresca -, mi ha detto cosa ne pensassi. Gli ho augurato buona salute, cosa che non mi rimangerei. Se poi augurare buona salute a qualcuno è un errore, ho commesso un errore. Me ne prendo la responsabilità”. Alle polemiche del Pd locale, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dalla candidata sindaco in quota demA Alessandra Clemente, il pm replica: “Critiche per ciò che ho detto? Auguro buona salute anche a loro”.
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C’è tempo anche per una diatriba tutta calcistica: “Quella con Manfredi come una sfida tra Napoli-Juve? (viste le simpatiche bianconere dell’ex rettore, ndr). Sono un napoletano verace, orgoglioso del tifo per la sua squadra del cuore. Sono cresciuto con Maradona, ma veramente, non con le magliette di Maradona”.
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