Caronte traghetta i dannati Saltovar
“Un nuovo prestito d’arte per il Museo Correale, le cui opere su Dante Alighieri andranno al Palazzo Vecchio di Firenze per il settimo centenario della morte del poeta”. Questa la notizia annunciata dal Direttore del Museo Correale Paolo Jorio alla vigilia della partenza per il capoluogo toscano di ben tre opere sorrentine.
Dopo il prestito d’arte della ormai richiestissima “Maddalena” di Artemisia Gentileschi esposta al Palazzo Reale di Milano per la mostra “Le Signore dell’Arte. Storia di donne tra ‘500 e ‘600”, ora è la volta di tre tarsie lignee con incisioni rappresentanti scene della Divina Commedia e un Dante priore.
Le opere sorrentine arriveranno a Firenze per il progetto “L’onor di quell’arte. Dante: Settecento anni di immaginario figurativo”, ideato e promosso dall’Istituto di Italianistica dell’Università di Basilea e organizzato dallo Swiss Lab for Cultural Projects, sotto il patrocinio dell’ambasciata d’Italia in Svizzera e dell’Ambasciata di Svizzera in Italia, in collaborazione con il Museo di Palazzo Vecchio e con il sostegno dell’Universitatbibliothek di Basilea.
Si tratta di 2 intarsi in legni vari dell’artista sorrentino Silvio Salvatore Gargiulo, in arte Saltovar (Sorrento 1868-1944), in particolare delle opere “Caronte traghetta i dannati” (1890-1899) e “Paolo e Francesca” (1890-1899), e di un’opera di Antonino Terminiello “Dante Alighieri Priore” datata tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.
“Da quest’anno abbiamo messo in atto un nuovo modo di concepire il prestito d’arte – continua il direttore del Museo Correale Paolo Jorio – Sebbene i prestiti siano necessari per far conoscere un museo, da ora in poi le nostre opere viaggeranno solo con l’intento di supportare i tanti progetti del Museo Correale per una sempre maggiore valorizzazione e ricchezza di questo bellissimo luogo di cultura sorrentino”.
“Tra i progetti da sostenere – interviene il Presidente del Museo Correale Gaetano Mauro – c’è infatti il progetto “Adotta un’opera”, ormai promosso da due anni, che consente a chiunque, pubblico o privato, di finanziare il restauro delle nostre opere d’arte, adottandole”.
Il percorso espositivo della mostra di Palazzo Vecchio avrà inizio a partire dalla sala d’arme e si snoderà attraversando lo splendido Salone dei Cinquecento per giungere alla Sala dell’udienza e alla Sala dei Gigli, ambienti riccamente decorati e collegati tra loro da una porta lignea disegnata da Botticelli raffigurante Dante e Petrarca. Il palazzo conserva anche la maschera funebre di dante alighieri che fu priore di Firenze dal 15 giugno al 15 agosto del 1300. La mostra, che coinvolge prestatori in Svizzera, Europa, Regno Unito, Stati Uniti e Canada, si inaugurerà a Palazzo Vecchio a Firenze il 2 dicembre 2021 e sarà aperta al pubblico dal 3 dicembre al 2 marzo 2022 e beneficerà del patrocinio delle più alte cariche istituzionali italiani e svizzere del comune di Firenze e della Camera di Commercio svizzera in Italia. “L’onor di quell’arte.
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Dante: Settecento anni di immaginario figurativo” sarà organizzata in nove sezioni, ripercorre per casi esemplari nel suo sviluppo cronologico l’intenso rapporto tra dante e l’arte europea mostrando attraverso la presentazione di opere di diverse epoche e provenienza la centralità della divina commedia nella costruzione della stessa cultura occidentale.
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