L’atto, prosegue la nota, “si è reso necessario per la non praticabilità, allo stato, di procedere all’approvazione del Rendiconto 2020 in quanto per effetto della recente sentenza n.80/2021 della Corte Costituzionale i Comuni, come Napoli, che hanno utilizzato l’anticipazione di liquidità di cui al d.l. 35/2013 (e successivi rifinanziamenti), sono stati interessati dalla proroga stabilita dall’articolo 52 del Sostegni-bis in attesa, come riferito dallo stesso ministro dell’Economia Daniele Franco, della verifica da parte del Governo della compatibilità costituzionale dell’eventuale norma da emanare in relazione agli impatti finanziari della citata sentenza della Suprema Corte”.
L’assessore al bilancio Rosaria Galiero spiega che “dal pre-consuntivo al 31 dicembre 2020 del Comune di Napoli emerge, ancora una volta, la tenuta dei propri conti, smentendo le catastrofiche affermazioni di fantomatiche triplicazioni di debiti. Il famigerato disavanzo del Comune di Napoli scende di 93 milioni di euro e si realizza un risultato simile in un anno drammatico, caratterizzato da un’emergenza sanitaria e sociale che ha prodotto incertezza massima per le sorti dell’economia mondiale. Senza la pandemia – prosegue Galiero – l’Amministrazione sarebbe stata in grado finanche di migliorare questo risultato, se consideriamo ad esempio che operazioni strategiche da conseguire, quali la vendita della rete del gas si sono completate solo nei primi mesi del 2021. Inoltre, in un anno drammatico come il 2020, è stato possibile vedere concretizzato solo in parte, il notevole investimento fatto dall’Amministrazione sul versante delle entrate, in termini di potenziamento degli uffici tributari avvenuto nel corso del 2019”.
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Il sindaco Luigi de Magistris aggiunge: “L’Amministrazione continua a portare avanti con determinazione e in solitudine una battaglia per la difesa dei diritti delle cittadine e cittadini napoletani, evidenziando le contraddizioni e disfunzioni di un sistema normativo-contabile che invece di assicurare un vero risanamento degli enti in difficoltà finanziarie finisce per aggravarne le condizioni con la conseguenza di negare ai cittadini le prerogative minime della nostra carta costituzionale. Lo stesso ministro Franco annuncia finalmente la valutazione di una riforma complessiva del vigente sistema di governo delle crisi finanziarie degli enti locali. Avevamo ragione, lo abbiamo sempre saputo e non perché ce lo ricorda la campagna elettorale ma perché abbiamo sempre creduto nella città e l’abbiamo difesa, mettendoci la faccia, da soli, non risparmiandoci critiche ed affrontando le difficoltà quotidiane con senso di responsabilità e tenacia”, conclude de Magistris.
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