51 allievi della scuola “Dalla parte dei Bambini” coinvolti nel progetto didattico sperimentale “Unesco Kids” a cura della professoressa Antoinette Mancini: conoscono e studiano il patrimonio in italiano e in inglese. Già effettuate “uscite” al Mann, Capodimonte e nei vicoli dei Quartieri Spagnoli
Pensare la scuola a partire dalla città: è questa una delle principali missioni della scuola internazionale “Dalla parte dei Bambini”, fondata e diretta da Rachele Furfaro, che da trent’anni opera a Napoli con un approccio didattico sperimentale e innovativo basato non solo sull’insegnamento tradizionale ma su diversi processi di apprendimento che vedono il territorio al centro del percorso educativo.
Imparare l’italiano, l’inglese, la matematica e le altre materie anche lontano dal banco è infatti l’obiettivo del progetto interdisciplinare “Unesco Kids”, a cura della professoressa Antoinette Mancini, insegnante e coordinatrice di madrelingua inglese della scuola “Dalla parte dei Bambini”. Giovedì 17 giugno, 51 allievi delle quinte elementari termineranno questo percorso con una speciale “uscita” dalle aule per visitare il Teatro di San Carlo e il Caffè Gambrinus.
Il nome del progetto “Unesco Kids” nasce proprio da un’idea dei bambini, rimasti particolarmente affascinati dai luoghi e dai beni inseriti nel patrimonio Unesco, fino a scoprire quelli della loro amata città, Napoli, tra cui i monumenti e la pizza Margherita. L’entusiasmo dei ragazzi ha convinto la professoressa Mancini a tramutarlo in un progetto reale, iniziato un anno fa, con visite interdisciplinari bilingue per apprendere al meglio il patrimonio e i luoghi che gli studenti abitano.
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Dopo le ‘uscite’ al Museo Archeologico di Napoli, Capodimonte, Pompei o per le strade della città e tra i vicoli dei Quartieri Spagnoli, i piccoli allievi saranno coinvolti nella storia centenaria del Massimo napoletano per poi immergersi nei racconti sul caffè che tutto il mondo ci invidia grazie alla speciale guida di Michele Sergio che spiegherà la sua ricerca tuttora in corso per l’ottenimento del riconoscimento Unesco per la celebre bevanda e la storia del bar più famoso di Napoli.
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