“Mi rivolgo per esempio ai giovani: vedete amici e parenti, ma con attenzione”, ha spiegato in un’intervista a La Stampa, “evitiamo ancora per un’estate gli assembramenti eccessivi. E poi bisognerebbe fare una distinzione tra vaccinati, guariti, tamponati e non. Per esempio riaprirei le discoteche solo per certe categorie”.
“Rispetto all’anno scorso abbiamo il vantaggio di uno zoccolo duro di vaccinati, soprattutto tra le categorie fragili”, ha osservato Galli, “il rimescolamento delle carte ci sarà anche questo autunno, ma fa meno paura. Questo mi fa ben sperare che oltre alle attività economiche potremo riportare alla normalita’ anche il lavoro degli ospedali”.
Quanto alla variante indiana, Galli ha ricordato che “nel Regno Unito ha soppiantato l’inglese facendo vittime tra i non vaccinati e tra chi ha risposto poco al vaccino” ma la doppia dose può fermarla “in gran parte”.
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“Ma per chi non risponde al vaccino c’è poco da fare. Si tratta di una piccola minoranza, però i medici se ne devono occupare”, ha insistito. Il rischio delle varianti secondo Galli si combatte “monitorandole, facendo tamponi, limitando la circolazione del virus e vaccinando tutti, ma proprio tutti” perché il virus può circolare tra i vaccinati “anche se non è frequente e non provoca gravi conseguenze. Può capitare pure dopo due dosi”.
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