Per la quarta volta il Comune di Marano di Napoli subisce uno scioglimento per infiltrazioni della camorra. Ieri il Consiglio dei Ministeri ha deciso di accettare la proposta avanzata dal Ministero dell’Interno che nei mesi scorsi aveva incarico una commissione d’accesso per verificare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata. La città situata nell’hinterland a nord di Napoli è stata in passato regno del potente clan camorristico dei Nuvoletta.
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“Questa decisione, non di certo felice per la nostra città, era purtroppo già nell’aria e più volte ne avevo parlato, sollecitando anche le autorità competenti a vigilare e agire”, commenta Andrea Caso, parlamentare di Marano e componente della commissione Antimafia. “Adesso – continua Caso – la nostra comunità deve pensare al futuro e concentrarsi sulla Marano che verrà: occorre valorizzare le forze sane che esistono sul nostro territorio, mettendo una volta per tutte da parte la vecchia politica che ha fallito miseramente. Io, personalmente, mi farò promotore della rinascita della nostra città all’insegna della legalità e dell’onestà. I cittadini maranesi lo meritano”.
“C’ la quarta volta, in pochi anni, che il comune di Marano di Napoli viene sciolto per infiltrazioni della camorra. Un provvedimento che si aggiunge a quello di Arzano, dove già ci sono i commissari prefettizi e poi c’è la commissione d’accesso a Castellammare di Stabia mentre a giorni si deciderà su Torre del Greco e infine accertamenti sono in corso a Torre Annunziata dove fenomeni di corruzione hanno messo in discussione la giunta comunale.
Il livello di saldatura tra camorra, politica e settori della pubblica amministrazione nei comuni della provincia di Napoli rappresenta ormai una vera e propria emergenza nazionale. Parliamo di oltre 250 mila cittadini a cui sono tolti i diritti democratici di essere governati. Ci sono ampie zone del territorio napoletano dove la democrazia è sospesa. La politica deve rinnovarsi e schierarsi perché o si sta contro le mafie o si è complici”. Lo afferma in una nota il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto.
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