Nel pieno della guerra di camorra degli anni novanta tra il clan D’Alessandro e la cosca degli Scarpa Omobono uccide il “traditore” Pietro Scelzo detto o’ nasone.
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Questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito unโordinanza di custodia cautelare emessa dallโufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia โ nei confronti di Antonino Esposito Sansone, di 57 anni (condannato a 15 anni di carcere la scorsa settimana nello storico processo Sigfrido), e Vincenzo Esposito di 44 anni, entrambi liberi, gravemente indiziati dellโomicidio diย Pietro Scelzo detto o’ nasone, ucciso nellโandrone del cortile della propria abitazione con undici colpi di arma da fuoco esplosi da una pistola cal. 9, in Vico Pace nel centro antico di Castellammare di Stabia il 18 Novembre 2006.
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Lโodierno provvedimento trae spunto dallโarresto di Pasquale Rapicano, operato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata il 6 Febbraio 2020, in esecuzione di unโordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dalla 5^ Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli con riferimento alla sentenza con la quale, in data 28.11.2019, ha condannato proprio il Pasquale Rapicano alla pena dellโergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi sei, poichรฉ responsabile dellโomicidio Scelzo.
O’ NASONE TRADI’ I D’ALESSANDRO E FU UCCISO
Lโattivitร investigativa, sviluppata da gennaio 2020 a novembre 2020 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Torre Annunziata, ed integrata da intercettazioni telefoniche, servizi di osservazione controllo e pedinamento, nonchรฉ dalle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, ha consentito di far luce sullโesatta dinamica dellโomicidio, perpetrato con particolare ferocia e premeditazione, accertando cheย Vincenzo Ingenito e il super killer del clan pentito da alcuni anni Renato Cavaliere, avevano decretato la morte di Pietro Scelzo per il tradimento determinatosi con il suo passaggio nelle fila del clan rivale degli Omobono-Scarpa, per conto del quale stava gestendo lo spaccio di sostanze stupefacenti nel quartiere โCentro Anticoโ di Castellammare di Stabia.
Le indagini hanno permesso di ricostruire le fasi in cui il gruppo di fuoco, composto da Pasquale Rapicano, Vincenzo Guerriero (poi suicidatosi nel Carcere di Benevento nellโanno 2017) eย Antonino Esposito Sansone, avevano seguito la vittima studiandone i movimenti, le frequentazioni e gli orari di ritorno presso la propria abitazione, individuando insieme ai mandanti le strategie per recuperare le armi utilizzate per lโomicidio, per consegnarle al materiale esecutore e per occultarle al termine dellโazione di fuoco.
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Lโomicidio di Pietro Scelzo alias โoโnasoneโ, avvenuto proprio nel Centro Storico di Castellammare ed attinente ad una fase di guerra tra clan estremamente violenta e caratterizzata da numerosi eccellenti delitti, integrava la finalitร mafiosa di affermare il predominio del clan DโAlessandro nel territorio di Castellammare di Stabia ed il suo pieno controllo delle relative piazze di spaccio a scapito dei rivali del clan Scarpa Omobono.
Articolo pubblicato il giorno 15 Giugno 2021 - 06:50