Continua venerdì 18 giugno il Campania Teatro Festival: Giuseppe Sollazzo porta in scena in prima assoluta, alle ore 21, sul palco delle Praterie della Capraia nel Museo e Real Bosco di Capodimonte (ingresso Porta Miano) l’arte della coreografa e danzatrice tedesca Pina Bausch, con lo spettacolo “Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch”. La drammaturgia attinge a più fonti. Da una parte le suggestioni ispirate all’immaginario della coreografa tedesca, dall’altra frammenti della sua vita: dalla partenza per New York, all’infanzia nel ristorante dei genitori, ai rapporti con i danzatori. In scena agiscono attori e danzatori napoletani, ai quali si aggiungono interpreti non professionisti.
“Blumunn” è invece il titolo dello spettacolo di e con Marina Confalone, Lello Giulivo e Giovanni Scotti, che viene presentato in prima assoluta alle 21 nel Casino della Regina a Capodimonte (Porta Miano): una coproduzione C.a.s.a Centro delle Arti della Scena e dell’Audiovisivo e Teatro di Napoli – Teatro Nazionale firmata dal regista Francesco Zecca, che mette in scena uno spettacolo ambientato nel “Blumunn”, un ex piano bar in stato di completo
abbandono, spazio in cui s’incontrano fortuitamente il giovane Malachia, che sta per trasformare il locale in un market per la vendita di pesce surgelato, e Susy, l’anziana cantante storica del locale, che non vi tornava da anni.
Per la sezione Osservatorio debutta nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano, alle 21, “Una confessione – memorie di un ermafrodito presentate da Michel Foucault”, diretto da Maria Grazia Solano, con Olivia Manescalchi, Alessandro Quattro e Marta Cortellazzo Wiel. Il lavoro si ispira alle testimonianze di Herculine Barbin, un documento di straordinario interesse pubblicato per la prima volta in una rivista di medicina nel 1874 e scoperto da Michel Foucault, che si propone di ricostruire la storia della sessualità di un ermafrodito.
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Per la Letteratura a cura di Silvio Perrella, “Cinque poeti per Louise Glück”, la poetessa statunitense insignita del premio Nobel per la letteratura nel 2020, dalla sensibilità in dialogo con uno dei paesaggi più nostri e più intimi, come dimostrano, tra gli altri, i versi di Averno, che hanno visto una prima e lungimirante edizione italiana siglata dalla napoletana Dante&Descartes, nella voce di Francesco Iannone, Giovanna Marmo, Damiano Scaramella, Fabrizio Sinisi, Luigi Trucillo, che sceglieranno e leggeranno i suoi versi.
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