Da poco sono ripartite le ricerche via terra lo ha detto il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Gian Piero Moschetti, in un’intervista a SkyTg24. “Le ricerche sono ripartite via terra stamattina. Cominciamo con i cani molecolari, poi con i cani generici da soccorso e poi con i volontari via terra. Questo per evitare che le tre fasi si sovrappongano l’una all’altra”. Ha detto il sindaco. “In questo momento noi stiamo dirigendo i soccorritori perché è questo il nostro compito. Stiamo cercando di capire dove può essere il bambino. Le ricostruzioni di altro tipo non spettano a noi. Lo stiamo cercando dappertutto”, assicura il sindaco. “Questa è un’area di vari chilometri quadrati, piena di boschi, dove addirittura i cacciatori di cinghiali hanno difficoltà ad entrare. E’ un’area quasi vergine dal punto di vista della presenza umana. Un’area molto difficile. E noi in quest’area dobbiamo lavorare. Indizi ne abbiamo tantissimi, ma dobbiamo trasformarli in una pista fisica, sul sentiero da seguire. Il bambino si è allontanato da solo: mentre in un ambiente urbano questa è una cosa occasionale, dal punto di vista nostro non lo è” precisa. “Qui siamo una comunità sparsa. Noi abbiamo le porte delle case aperte”, conclude rispondendo velatamente a chi in queste ore si è chiesto come è possibile che il piccolo possa aver aperto la porta di casa e si è allontanato nella notte senza che nessuno se ne accorgesse.
Sono proseguite, invece, tutta la notte le ricerche del bimbo di 21 mesi scomparso da Palazzuolo sul Senio, sull’Appennino toscano nella notte tra il 21 e il 22 giugno con droni a infrarossi e l’elicottero.
Il HH-139 B dell’Aeronautica militare, dotato di una sofisticata telecamera termica, alzatosi in volo da Cervia per le ricerche notturne, non ha purtroppo rilevato alcuna presenza umana durante il sorvolo. I soccorritori hanno continuato le ricerche con ogni mezzo, sul posto ieri sera è giunto anche un mezzo logistico mobile, messo a disposizione dalla Direzione Nazionale del Soccorso Alpino, con sistemi all’avanguardia.
L’elicottero militare del utilizzato per le ricerche notturne di Nicola Tanturli e’ dotato di un sofisticato termo scanner fondamentale nella ricerca e soccorso di dispersi in ambienti particolarmente impervi o con scarse condizioni di luce, come in questo specifico caso. La richiesta di intervento è pervenuta al Rescue Coordination Center del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico della Toscana, che con le altre agenzie dello Stato e’ impegnato da diverse ore nella ricerca del bimbo di appena 21 mesi.
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Stamane i soccorritori faranno un primo punto sulle ricerche che sono iniziate ieri mattina, 22 giugno dopo la denuncia di scomparsa dei genitori, una coppia di apicoltori che vive in località Campanara, una zona isolata nel comune di Palazzuolo sul Senio, nei pressi di una comunità eco-sostenibile di cui pare non facciano parte.
I genitori di Nicola che, secondo quanto ricostruito, sarebbe uscito durante la notte mentre tutti dormivano, hanno atteso gli esiti della ricerca nel casolare dove abitano, insieme al figlio di 4 anni, fratellino più grande del bimbo scomparso.
Con il passare delle ore si affievoliscono le speranze di ritrovare il bimbo anche perchè nonostante sia stata scandagliata la zona palmo a palmo, fino ad ora non è stata trovata ancora nessuna traccia concreta per seguire il percorso fatto dal piccolo dopo che si allontanato da casa. Anche i cani molecolari giunti ieri sull’Appennino, tranne in un paio di occasioni, non sono riusciti a trovare una traccia reale del piccolo Nicola Tanturli.
Rosaria Federico
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