Il vaccino potrebbe essere “raccomandato agli over 60”. E’ questo il parere del Cts su cui ci sarebbe in queste ore una convergenza, che chiuderebbe cosi’ la questione della somministrazione del vaccino anglo-svedese ai giovani. Resta aperto il dibattito sulla possibilita’ di somministrare una dose diversa – cosiddetta ‘eterologa’ – agli under 60 e a coloro che hanno ricevuto la prima con Astrazeneca e sulla valutazione dei tempi del richiamo.
In attesa che il Cts decida la Sicilia, intanto, è la seconda regione italiana a sospendere in via cautelativa il vaccino sotto i 60 dopo la decisione assunta dalla Liguria di bloccare il lotto del quale faceva parte la dose somministrata alla giovane maturanda di Sestri Levante deceduta oggi pomeriggio all’ospedale San Martino di Genova.
Il vaccino è il terzo per numero di dosi tra quelli utilizzati nella campagna vaccinale italiana. Inizialmente somministrato, in Italia, solo agli under 55, poi è stato sospeso, poi ripreso e raccomandato dal ministero della Salute ai soli over 60, pur non vietandone l’impiego nei giovani, non solo negli open day, ma anche per le vaccinazioni ‘obbligatorie’ promosse dalle aziende sanitarie per il personale sanitario. L’Agenzia europea dei medicinali non ha mai fornito indicazioni precise sulla somministrazione e sui rischi lasciando agli Stati membri ampia libertà sul suo utilizzo.
Le Regioni procedono in ordine sparso e comunque cercano di ‘smaltire’ le scorte di vaccino messe a disposizione dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid per raggiungere al più presto l’immunizzazione di massa. Mentre il ministro della Salute Roberto Speranza ribadisce che “i vaccini sono la vera arma di cui disponiamo per chiudere questa stagione così difficile e tutti quelli approvati da Ema e Aifa sono sicuri ed efficaci”.
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Secondo l’Agenzia italiana del farmaco, i primi cinque mesi di campagna anti-Covid hanno fatto registrare 21 reazioni gravi ogni 100mila dosi somministrate. Tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021 sono pervenute 66.258 segnalazioni su un totale di 32.429.611 dosi (tasso di segnalazione di 204 ogni 100.000 dosi), di cui circa il 90% “sono riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari”
. Per quanto riguarda AstraZeneca “il tasso di segnalazione delle trombosi venose intracraniche e in sede atipica – si legge nel rapporto di farmacovigilanza – è in linea con quanto osservato a livello europeo (1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate, nessun caso dopo seconda dose), prevalentemente in persone con meno di 60 anni”.Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Cts ha annunciato in serata che si è aperta una discussione sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca .“La notizia della morte della ragazza è un dolore per tutti noi, per il Paese, esprimo cordoglio per la famiglia – ha detto partecipando alla trasmissione Porta a Porta -. Il vaccino di AstraZeneca è noto che può dare quei fenomeni di trombosi in sede inusuale associati a un abbassamento delle piastrine. Proprio per questa ragione era già stata espressa una raccomandazione per un uso preferenziale nei soggetti oltre i 60 anni di età, perché lì il rapporto tra i benefici ed eventuali rischi era particolarmente favorevole. È chiaro che adesso lo scenario epidemiologico del Paese è cambiato perché fortunatamente, grazie soprattutto alle vaccinazioni siamo in una fase assai più favorevole. E quindi come già era stato sottolineato la valutazione del rapporto per le differenti fasce di età è anche condizionata dallo scenario epidemiologico. Si è aperta questa riflessione all’interno del Cts, anche confrontandoci con l’Aifa, nelle prossime ore, probabilmente domani, arriveremo a un parere che verrà opportunamente diffuso. Nessuno deve dubitare che vengano minimamente sottovalutati i segnali di allerta rispetto ai profili di sicurezza. Si tiene conto di tutte le variabili”.
L’ultimo report online del Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 riporta i dati sulle somministrazioni del vaccini in Italia. Sono 40.114.088 le dosi di siero contro il Covid-19 finora somministrate nel nostro Paese, l’88,6 per cento del totale di quelle consegnate, che sono fino a questo momento 45.279.589. In particolare, 30.628.552 dosi consegnate sono di Pfizer-BioNTech, 4.097.767 di Moderna, 8.993.570 di Vaxzevria (AstraZeneca) e 1.559.700 di Janssen (J&J). Le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono 13.558.508, pari al 24,99 per cento della popolazione over 12.
Rosaria Federico
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