Da domani, lunedi’ 28 giugno, inizia una nuova fase nella battaglia contro il Covid, una fase molto simile alla normalita’. Grazie al crollo dei contagi nelle ultime settimane (arrivati ormai a meno di mille al giorno), cui ha fatto seguito quello dei ricoveri e dei decessi: le terapie intensive e i ricoveri ordinari sono al 3% di occupazione, ben sotto la soglia di allerta (fissata rispettivamente al 30 e al 40%), l’indice Rt e’ stabilmente sotto 1 da oltre un mese (ed e’ fermo da settimane a 0,68-0,69), l’incidenza precipitata ormai a 10 casi per centomila, a un livello che rende possibile il tracciamento dei contatti.
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C’e’, naturalmente, la spada di damocle della variante delta, arrivata secondo gli ultimi dati Iss a sfiorare il 17% di tutti i contagi Covid nella Penisola, che probabilmente diventera’ dominante entro l’estate, e potrebbe portare a un rialzo dei casi. Sara’ fondamentale, viene ripetuto dal Governo, vaccinare a piu’ non posso anche durante l’estate.
Cancellato ormai il coprifuoco, domani insomma sara’ un giorno simbolico del cambio di fase: non solo tutte le Regioni in bianco, ma anche l’addio all’obbligo della mascherina all’aperto, dopo il parere del Cts e la relativa ordinanza del ministro Speranza. Si dovra’ indossare solo in caso di rischi di assembramento (mercati all’aperto, fiere, code ecc.) e ovviamente se si entra in un negozio, altrimenti bastera’ averla con se’.
Il virus corre e continua a mutare, anche con micro modifiche, come quella scoperta in Romagna dove e’ stata isolata una delle sottovarianti della ‘Delta’, la mutazione del Coronavirus che si sta diffondendo in Europa, ma fortunatamente non e’ la plus, quella piu’ contagiosa e considerata la piu’ pericolosa. I laboratori di tutto il mondo lavorano per cercare di cogliere e sequenziare i cambiamenti nei tempi piu’ brevi possibili, in modo da capire se la nuova “faccia” del coronavirus possa essere riconosciuta dagli anticorpi prodotti con le vaccinazioni.
Si moltiplicano cosi’ gli appelli a non abbassare la guardia, propria mentre l’Italia si prepara a diventare tutta zona bianca senza obbligo di mascherine all’aperto. Ed e’ proprio un appello alla cautela quello che arriva da molti immunologi ed epidemiologi, fra questi Walter Ricciardi. La sottovariamente Delta e’ stata riscontrata in altri 7 casi nel mondo, spiega il professor Vittorio Sambri, direttore dell’unita’ operativa di Microbiologia del laboratorio unico di Pievesestina (Cesena) dell’Ausl Romagna.
“La derivazione dalla Delta si vede in modo chiarissimo dall’analisi filogenetica. Ma voglio sottolineare che aver trovato questa sottovariante ha un valore unicamente virologico: ci dice che il virus, come ci aspettiamo che faccia, sta continuando a cambiare. Non sara’ probabilmente piu’ contagiosa, ne’ portera’ a una malattia piu’ grave. Ma e’ diversa e quindi piu’ vacciniamo piu’ dobbiamo fare attenzione, dobbiamo sequenziare e stare attenti alle variazioni”.
Nessun allarmismo, dunque: “Ci aiuta a capire: sette mesi fa l’Alfa e’ divenuta prevalente in tre mesi, ora c’e’ la Delta e poi avremo a che fare con qualcos’altro, il virus non smette di fare il suo lavoro”. Proprio per rispondere all’esigenza di maggior tracciamento, in Emilia-Romagna in questi giorni si stanno iniziando a sequenziare tutti i tamponi positivi di coronavirus registrati, operazione resa possibile dal numero ridotto di contagi giornalieri. I primi risultati ci saranno la prossima settimana.
Il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo lancia un appello ai giovani: “Devono poter tornare in discoteca con atteggiamento responsabile e con il green pass. Devono riappropriarsi della propria socialita’, della liberta’ e riprendere il gusto del futuro, come ha detto il presidente Draghi. La vaccinazione e’ un atto importante, di consapevolezza e responsabilita’. Con quella dei giovani si limita la circolazione del virus e quindi anche delle varianti”.
Restano pero’ da vaccinare prima oltre due milioni e mezzo di ultrasessantenni, la fascia d’eta’ che rischia di piu’ con il coronavirus, che non hanno ancora ricevuto neppure una dose. Il commissario promette l’impiego di 50 team mobili per andare a scovare gli over 60 che non sono riusciti o non hanno voluto prenotarsi, specie nei luoghi piu’ impervi e isolati del Paese. Figliuolo non ha dubbi nel confermare l’obiettivo dell’80% di vaccinati – l’immunita’ di gregge o di comunita’ – entro fine settembre, su una platea di 54 milioni di persone.
Le somministrazioni agli adolescenti tra i 12 e i 16 anni, affidate ai pediatri, slitteranno di alcune settimane in modo che si completi l’immunizzazione degli anziani, l’obiettivo da sempre prioritario e che sfugge. Finora oltre il 55% della popolazione (33,1 milioni) ha ricevuto almeno una dose, ma con la Delta ormai e’ necessario considerare la vaccinazione completa.
“Ad oggi sono state effettuate quasi 49,5 milioni di somministrazioni – riassume il commissario -. Il 60% della platea ha avuto una dose e circa 1 su 3 sono vaccinati. Si tratta di un bel risultato ma bisogna andare avanti. Bisogna andarsi a vaccinare, a un certo punto si fa fatica a trovare i vaccinandi – spiega -, lo abbiamo visto anche in altri Paesi, ma di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna, ndr) ne abbiamo, a luglio solo poco meno di giugno”.
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Il generale elogia il comportamento degli italiani e fa mea culpa su AstraZeneca un po’ a nome di tutte le autorita’. “Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si e’ creata – dice -. Su AstraZeneca ci sono state piu’ di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo e’ figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza. Ci sono state delle motivazioni da parte della gente. Forse si poteva comunicare meglio”.
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Ora il controverso vaccino anglo-svedese non e’ piu’ indispensabile. In un’altra condizione si utilizzava tutto quello che avevamo per far calare la curva dei contagi – aggiunge Figliuolo -, ora invece possiamo usare altri vaccini per l’eterologa con la seconda dose” per chi ha avuto la prima di AstraZeneca. I dati del giorno sono rassicuranti, anche se scontano i pochi tamponi del sabato – sempre di meno – appena 138 mila (la Gran Bretagna continua a farne circa un milione al giorno). Le vittime sono 14, un numero molto basso. Prosegue la discesa di terapie intensive e ricoveri ordinari.
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