L’Italia si prepara all’apertura ‘no limits’ delle prenotazioni per i vaccini anticovid.
Si attende entro meta’ giugno una circolare del commissario Francesco Figliuolo. “Stiamo lavorando” in vista dell’ok dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino dai 12 anni – dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “speriamo domani ci sia il via libera e di immunizzare tutti i nostri ragazzi, e’ fondamentale non solo per essere a scuola, che e’ gia’ sicura, ma per farli finalmente incontrare”.
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Resta in ballo la vaccinazione in vacanza. Il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini ripete che “non c’e’ la possibilita’ di farla in tutta Italia” e che “il Governo chiede alla Regioni il rispetto del Piano vaccinale”, ma anche che “se ci sono Regioni che – oltre a rispettare il Piano – riescono a fare i vaccini in vacanza ben venga. La cosa importante e’ non generare confusione”. Figliuolo fa sapere che nel caso dovrebbero esserci regole nazionali e non accordi separati tra Regioni.
Restano ritardi nell’immunizzazione di fasce d’eta’ piu’ a rischio: il 30% tra i 60 e i 69 anni non ha ricevuto neanche una dose – circa 3,7 milioni di persone secondo la Fondazione Gimbe -; il 18% tra i 70 e i 79 anni. Ci sono ancora discrepanze evidenti tra le Regioni, uno dei motivi che rende difficoltosa la vaccinazione in vacanza, che rischierebbe di trascurare i residenti se mancassero le dosi.
Una percentuale di anziani non ha aderito al vaccino, un’altra parte e’ rimasta per motivi vari fuori dalle prenotazioni e per cercare di recuperarli la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) ha presentato al ministro della Salute Roberto Speranza e a Figliuolo un software dedicato.
L’obiettivo e’ farlo dialogare con i database delle Regioni per una nuova fase della campagna. In Germania dal 7 giugno si iniziera’ a vaccinare dai dodicenni in su, annunciano le autorita’ tedesche. L’Inghilterra invece ha aperto le inoculazioni a tutti gli over 30. Negli Stati Uniti il 50% dai 18 anni in su e’ completamente immunizzato e piu’ del 61% degli adulti ha ricevuto almeno una dose, secondo il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc).
E dagli Usa arrivano due studi incoraggianti: l’immunita’ dal virus potrebbe durare almeno un anno, piu’ di quanto si pensava finora, e per alcuni, specie tra i guariti dal Covid, perfino per decenni.
Articolo pubblicato il giorno 27 Maggio 2021 - 19:36