Il brano è un esperimento sociale in cui sono coinvolte giovani donne del continente africano vittime della tratta delle schiave.
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Cantautore dai grandi numeri, sia in rete che live, Tommaso Primo continua coerentemente il suo percorso da tropicalista-napoletano. Anche questa volta confeziona un lavoro concettuale, di qualità e ricco di collaborazioni che verranno svelate nel corso delle prossime settimane.
In tal senso il primo nome da sottolineare è quello del produttore artistico Giuseppe Spinelli, collaboratore di artisti del calibro di 99 Posse, Clementino, Alan Sorrenti.
Il primo brano svelato è emblematico e racchiude il mood del nuovo album. “Madonna Nera” è una canzone ispirata alle villanelle moderne del primo e secondo ‘900 e fa sua anche la tradizione folk della tammurriata oscillando tra il sacro e il profano, l’ironico e il tragico.
Il testo racconta di un uomo, in età avanzata; ambiguo, viscido e assiduo “consumatore” di prestazioni sessuali a pagamento. Con uno stipendio statale, un matrimonio finito male e una figlia non riconosciuta, si aggira fra le strade del ventre della città partenopea alla ricerca di forti emozioni senza curarsi degli effetti emotivi che causano i suoi vizi. Le sue “prede”, ragazze di origine africana, donne transgender, giovani schiave del sesso, diventano le sue interlocutrici che lo metteranno a dura prova con sé stesso, in particolare quando si ritroverà ad essere cliente di sua figlia diventata anch’essa prostituta.
Il videoclip che accompagna il brano è firmato dal regista Matteo Florio mentre le grafiche sono curate dal vignettista Danilo Pergamo. Tra le attrici protagoniste troviamo Lola Bello già al fianco del regista Edoardo De Angelis nel film “Indivisibili”.
“Io credo che per raccontare una qualsiasi realtà, bisogna viverla”. – dichiara Tommaso Primo. “Ho vissuto, per studio e sete di conoscenza, i luoghi più oscuri di Napoli, ascoltando i racconti degli ultimi, quelli veri. Emarginati, sconfitti, ragazze vittime della tratta delle schiave, donne transgender costrette a chiedere il permesso al “pappone” di turno per avere un angolo di strada dove potersi prostituire. Un’umanità dimenticata a pochi passi dai palazzi delle istituzioni, in una società che apparentemente condanna ma che non ama sporcarsi le mani che delega, ad una politica fluttuante, problemi che non le riguardano. Ho spiegato alle Ragazze di Via Argine la storia che volevo raccontare, facendogliela ascoltare con la chitarra, mi ha colpito molto la loro apertura mentale per la predisposizione all’ascolto ma soprattutto, sono state felici di cantare in studio di registrazione. Un’esperienza diversa, per loro”.
Riguardo la collaborazione con La Maschera Tommaso Primo aggiunge:
“Ho voluto condividere questo brano con il mio amico Roberto Colella del gruppo La Maschera, un fratello che mi è stato vicino in un momento delicato della mia vita. Lui è una delle voci più belle delle nuove generazioni partenopee (e non solo), cantautore, polistrumentista, un talento musicale enorme. Entrambi facciamo parte di una scena che va in direzione ostinata e contraria, che ama cantare e suonare in lingua napoletana. Siamo legati da un’amicizia sincera ed è stato bello condividere insieme la diffusione di un messaggio a cui tengo molto. Si sono uniti al brano anche Vincenzo Capasso (tromba de la Maschera) e Antonio “Gomez” Caddeo, bassista de la Maschera, che per l’occasione ha suonato la tuba.”
Prodotto da Giuseppe Spinelli
Registrato al TP studio di Antonio Esposito
Missato da Andrea Cutillo.
Masterizzato da Bob Fix.
Voce: Tommaso Primo
Voce, sax: Roberto Colella (La Maschera)
Voce: Tina detta Fortuna
Chitarre, percussioni: Giuseppe Spinelli
Batteria, cori: Antonio Esposito
Cori: Carla Boccadifuoco, Francesca Boccadifuoco
Violino: Edo Notarloberti
Tromba: Vincenzo Capasso (La Maschera)
Tuba: Antonio “Gomez” Caddeo (La Maschera)
Sax baritono: Enrico Scarpa
Contrabbasso: Luigi Castiello
Voci di fondo: Le Ragazze di Via Argine che hanno deciso di rimanere anonime e alle quali va un grazie particolare.
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