LICENZIAMENTI, SCONTRO A TUTTO CAMPO
Il nodo dei licenziamenti arriva al pettine, ad un mese dallo scadere del blocco, previsto per il 30 giugno. Salta la norma inserita nel decreto sostegni bis di prorogare lo stop a fine agosto, per le aziende che chiedono la cassa integrazione Covid. Il muro di Confindustria fa infuriare i sindacati che venerdì saranno davanti a Montecitorio per protestare. Il presidente degli Industriali Bonomi sottolinea che c’era “un accordo per il blocco dei licenziamenti al 30 giugno” e bolla la norma Orlando come una imboscata. Sul piede di guerra ora c’è il leader della Cgil Maurizio Landini che avverte che “la partita non è finita” e chiede di chiarire che chi accede alla cassa integrazione agevolata non deve poter licenziare. Palazzo Chigi cerca di buttare acqua sul fuoco, spiegando che per l’industria e l’edilizia l’intervento del governo prevede la cassa gratuita anche dopo il 1 luglio, in cambio dell’impegno a non licenziare nessun dipendente. Salvini propone: diamo soldi alle imprese che non licenziano.
MIGRANTI, DRAGHI E MACRON DANNO LA SVEGLIA ALL’EUROPA
L’Unione Europea deve avere un ruolo più incisivo in Africa, soprattutto nella stabilizzazione della Libia. E’ la posizione espressa da Mario Draghi ed Emmanuel Macron al termine di un incontro durato circa un’ora a Bruxelles. Il presidente del Consiglio sta provando a costruire un asse con la Francia per una gestione coordinata dei flussi migratori. L’Italia chiede un nuovo patto per l’immigrazione in cui si stabilisca un meccanismo permanente di ricollocamento dei richiedenti asilo. Negli occhi di tutti ci sono le immagini dei bambini lasciati morire sulle spiagge libiche e dei migranti alle porte di Ceuta. A settembre ci fu una proposta della Commissione europea, ma da allora nessun passo avanti. Ora, forte della sintonia con Macron, Draghi ha ottenuto che i leader europei si esprimano sul nuovo patto a giugno.
MATTARELLA: AIUTIAMO I GIOVANI, SONO IL FUTURO
“Il tempo della ripartenza è cominciato e va vissuto con lo spirito di speranza e di fiducia nel futuro. Lo dobbiamo soprattutto ai giovani”. Sergio Mattarella, in visita ufficiale a Cremona sceglie per la seconda volta una provincia lombarda per dare un messaggio di ripresa. Dopo Brescia, il capo dello Stato rende omaggio alle vittime della pandemia scoprendo una targa in Piazza Duomo. Una cerimonia all’insegna di una ritrovata ma prudente normalità. Ancora tutti distanziati, ancora con le mascherine. “Qui c’è un forte senso di comunità”, ha detto il presidente ringraziando anche gli operatori sanitari e i lavoratori dei servizi essenziali per il lavoro mai interrotto durante l’emergenza. Nel nuovo Campus della Cattolica, Mattarella si rivolge agli studenti. Ricorda “l’esigenza di pensare ai giovani per consegnare loro un futuro che garantisca il futuro dell’Italia”. Perchè, dice, “abbiamo un debito verso le future generazioni”.
LE PRO LOCO, UN PATRIMONIO DA NON DISPERDERE
Ci vorranno ancora un paio d’anni prima che le Pro loco tornino ai livelli pre-Covid. A lanciare l’allarme e’ il presidente dell’Unpli, Antonino La Spina, che in Senato ha illustrato un volume su una realtà che valorizzando il territorio coinvolge 6300 associazioni in tutta Italia. Ogni anno, soltanto sagre e fiere, generano un indotto da 2,1 miliardi l’anno. La normalità tarderà ad arrivare, spiega La Spina, anche se già dall’anno prossimo si potrà vedere una lenta ripresa. Oltre 25 milioni le ore di volontariato l’anno, un patrimonio sociale ed economico da non disperdere secondo il senatore Antonio De Poli, già firmatario di una proposta di legge sul tema, depositata a inizio legislatura.
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