DRAGHI SU RIAPERTURE E MATRIMONI: SERVE GRADUALITÀ
Il via libera alle feste di matrimonio arriverà quando i dati epidemiologici lo permetterano. Il premier Mario Draghi, nel corso del Question time alla Camera, ha risposto alle interrogazioni dei gruppi parlamentari. Sul tema delle riaperture ha detto: “Serve gradualità”. Il presidente del Consiglio ha ricordato la giovane Laura D’Orazio e ha promesso un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Sui migranti, ha sottolineato, il governo italiano è impegnato “a esercitare una pressione europea affinchè si torni a una redistribuzione efficace”. Ci vuole una politica rispettosa dei diritti umani, ha aggiunto. “Nessuno sarà lasciato solo in acque territoriali italiane”.
COVID, CAMBIANO I PARAMETRI PER LE REGIONI
Un tavolo tecnico per cambiare i parametri che determinano i colori delle regioni, in vista della cabina di regia di lunedì. Si punterà di più sull’incidenza del contagio e i ricoveri per arrivare così al superamento dell’indice Rt. I governatori auspicano una soluzione condivisa. E’ l’esito dell’incontro di questa mattina tra l’esecutivo e le regioni. Sui vaccini Iil governo conferma di voler procedere alla seconda dose di Pfizer dopo 40 giorni rispetto ai 21 previsti dalla casa farmaceutica. Grazie al parere positivo del Cts e dell’Ema, Lazio e Lombardia si sono già adeguate al prolungamento dell’intervallo, proprio per aumentare le somministrazioni della prima fiala.
BASTA MORTI SUL LAVORO, LE RICHIESTE DEI SINDACATI
Serve un “patto” di tutti i soggetti coinvolti per fermare la strage di vittime sul lavoro. Cgil, Cisl e Uil lanciano la mobilitazione per sollecitare il governo a mettere in campo un “piano strategico” che veda uniti sindacati, imprese ed enti che operano per la tutela della sicurezza. Secondo Maurizio Landini le risorse che arriveranno alle imprese con il Recovery plan “devono essere condizionate alla creazione di lavoro sicuro e non precario”. Il leader di Corso Italia chiede che nelle fabbriche e negli uffici ci sia un rappresentante per la sicurezza. Per i sindacati serve poi una “patente a punti per valorizzare e incentivare chi rispetta le norme”. Luigi Sbarra della Cisl dice alla politica e alle imprese che “la ripartenza deve essere fatta insieme, fermando questa strage silenziosa”.
E’ GUERRA TRA ISRAELE E HAMAS
Sono più di mille i razzi partiti dalla Striscia di Gaza verso Tel Aviv e le altre città israeliane, e 500 i raid aerei dello Stato ebraico sui territori controllati da Hamas e la Jihad islamica. Il ministero della Salute della Striscia parla di 43 morti, tra cui 13 minori. Sei sono le vittime in Israele, dove la popolazione si nasconde nei bunker, mentre scuole e uffici sono chiusi. La crisi è cominciata all’inizio del Ramadan per questioni di ordine pubblico con una rivolta per le transenne anti assembramenti davanti alla Porta di Damasco a Gerusalemme. Scontri con la polizia che nel corso dei giorni sono degenerati prima nei vicoli della città vecchia e poi sulla spianata delle Moschee. Una escalation che è cresciuta anche a causa dei terreni contesi a Gerusalemme Est, dove quattro famiglie arabe rischiano lo sfratto e attendono la sentenza della Corte Suprema. Ormai è guerra aperta. Il presidente della Repubblica israeliana Rivlin ha denunciato un pogrom nella città di Lod e il ministro della Difesa Benny Gantz dice che non è il momento della tregua. Nelle prossime ore è previsto un vertice del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Intanto la Corte penale internazionale pensa di avviare un’indagine. Stasera a Roma al quartiere ebraico si terrà una veglia a sostegno della pace e del cessate il fuoco.
Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2021 - 21:07