Sarà la chiesa rurale di Santa Maria del Castagneto di Cusano Mutri, costruzione di origine longobarda, lo scenario che accoglierà la presentazione della silloge Terre di passaggio, ultimo lavoro di Gioconda Fappiano edito dalla IOD Edizioni con la prefazione di Nando Vitali.
Sabato, 29 maggio 2021, ore 18:30
Terre di Passaggio
di Fappiano Gioconda
Interverranno
Maria Antonia Di Gennaro
Don Domenico Ruggiano
Vincenzo Di Biase
Conclusioni dell’autrice
Reading a cura di Deborah D’Ambrosio
Commento musicale a cura di Angelo Cassella
L’evento si svolgerà nel rispetto delle norme anti-Covid19
Descrizione dell’evento
Sarà la chiesa rurale di Santa Maria del Castagneto di Cusano Mutri, costruzione di origine longobarda, lo scenario che accoglierà la presentazione della silloge Terre di passaggio, ultimo lavoro di Gioconda Fappiano edito dalla IOD Edizioni. L’incontro con l’autrice, dal sapore semplice ed essenziale come la terra che ospiterà l’evento, si terrà sabato 29 maggio alle ore 18:30 e vedrà la partecipazione di Vincenzo Di Biase, consigliere comunale di Cusano Mutri; don Domenico Ruggiano, parroco-moderatore dell’Unità Pastorale di Cusano Mutri; della docente Maria Antonia Di Gennaro.
Reading a cura di Deborah D’ambrosio e commento musicale a cura di Angelo Cassella
Terre di passaggio
Come si legge nella prefazione del libro curata da Nando Vitali, “Terre di passaggio” sono le misteriose stagioni dell’animo che, come in Natura, trascorrono in attesa di darsi il cambio l’una con l’altra. In queste poesie della Fappiano “sul banco degli imputati siede chi è colpevole del reato d’Amore” e la vita ferita giace in un letto cullata dalla Grazia/ donna tra le donne che curano e riparano il mondo. Nei versi che si susseguono, chiamandosi l’un l’altro, secondo Vitali, è il vero travaglio del corpo poetico, a volte sanguinante, ma produttivamente femminile e rigenerante in cui le stagioni e le storie si alternano nei passaggi di luce e ombra, notte e giorno, per far nascere ogni volta nuovi traguardi da raggiungere.
Per il poeta sannita Angelo Raffaele Scetta, che ha curato l’introduzione alla silloge, “la poetessa crede ed è pronta alle prove di forza di chi possiede il dono tremendo della parola in quanto spirito libero, con ali grandi e robuste per volare”.
COLLANA NÈFESH
Terre di passaggio è il terzo volume della collana Nèfesh. Una collana che prende il nome da una parola antica ebraica, che affonda le sue radici nel testo biblico, dove viene citato per ben 755 volte. E che viene tradotto in greco con il termine psyché, Anima.
Ma la parola ebraica Nefesh non trova la stessa corrispondenza nella parola psichè, in quanto possiede un significato più profondo ed esteso. Spesso la parola nefeš assume il significato di gola o bocca, ma anche come il condotto della respirazione. In questa antica visone, donne e uomini sono nefesh, la loro vita è nefesh. Il respiro, insieme al soffio delle parole, attraverso la gola è
N O T A D E L L ’ A U T R I C E
La nudità delle cose semplici guida la penna nei testi che compongono questa raccolta che si dispiega in versi assoluti e definitivi, nati dalla sincerità esplosiva della passione e dettati dall’emotività ineludibile del momento.
I ricordi appartengono al tempo, un tempo sul quale l’uomo non ha potere e dal quale non è possibile uscire. Resta solo la capacità di resistere. Siamo terre di passaggio, votate all’attesa, in cui il desiderio muove sogni perduti o imprigionati, l’amore si esprime nella purezza della sua fisicità, la dolcezza è figlia del dolore che si vorrebbe lasciare alle spalle, la morte è respinta da una vitalità sensuale e dirompente.
Con parole che palpitano invochiamo una visione, per ricongiungere cielo e terra, sole e luna.
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Articolo pubblicato il giorno 28 Maggio 2021 - 17:26 / di Cronache della Campania