Ad aprire Mariarosaria Canzano ed Emanuele Cerullo il 14 maggio, chiude Maurizio de Giovanni il 25. Tra gli ospiti anche il maestro Peppe Vessicchio che, con Michele Scognamiglio, parlerà delle virtù del vino.
La Terra di Lavoro diventa Terra di Libri. È questa la provocazione che l’Istituto Salesiano «Sacro Cuore di Maria» di Caserta ed il Laboratorio «Orao» del Cortile dei Gentili di Caserta lanciano alla città ed alla provincia con Terra di Libri – festival salesiano della letteratura in Terra di Lavoro che si svolgerà online (sulla pagina Facebook «Terra di Libri» e su http://www.terradilibri.it) dal 14 al 25 maggio.
Otto autori di grande caratura si alterneranno sul palco digitale in altrettanti eventi organizzati con la collaborazione del collettivo Nottetempo, di Informazione Cultura e Spettacolo, di CampaniaSlow.it e Terre di Gusto, dell’Associazione Donne Giuriste Italiane sezione di Caserta, di Asi Campania e dell’Unione Exallievi don Bosco «Umberto Cirillo» di Caserta.
Si comincia venerdì 14 maggio alle 17.00 con Mariarosaria Canzano – docente, già cultrice della materia in pedagogia e sociologia presso l’Università di Cassino – che presenterà il suo «Laura coraggio! Storia di forza e coraggio raccontata da una mamma speciale» (Booksprint edizioni). Un libro sulla storia di sua figlia Laura, autistica, a cui dedica un inno di coraggio, forza e speranza.
Sempre venerdì 14, alle 21.30, spazio ad Emanuele Cerullo – poeta e blogger di Scampia – con «Il sonetto misterioso di Dante». Una affascinante ricerca filologica intorno al «sonetto sulla Garisenda» (una delle torri bolognesi) restituisce, nelle prove dell’autore, il testo più antico attribuito a Dante Alighieri. Una serata per celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta anche all’interno del Festival.
Lunedì 17 alle 15.30 salirà sul palco digitale Luigi Ferraiuolo – giornalista televisivo e scrittore – con «Don Peppe Diana e la caduta di Gomorra: un sacerdote e la sua gente rinnovano il loro mondo» (San Paolo). Un testo che racconta la caduta di Gomorra, innescata dal martirio di don Giuseppe Diana, dal contesto sociale in cui maturò il suo omicidio alla rivolta culturale e umana di una piccola fetta di resistenti che hanno creato un mondo diverso.
Martedì 18 maggio alle 18.00 sarà la volta di Michelangelo Raccio – docente dell’Università della Campania «Luigi Vanvitelli» – con «Management ed economia dell’ambiente per lo sviluppo sostenibile» (MR editori). Una guida strategica ed operativa allo sviluppo sostenibile (tra valore economico e rispetto dell’ambiente) per delineare un vero modello economico circolare.
Mercoledì 19 alle 18.00 sarà ospite Michele Scognamiglio – docente e medico specialista in scienze dell’alimentazione – accompagnato dal maestro Peppe Vessicchio – compositore e direttore d’orchestra – presenterà il suo «Sorsi di Salute. Il vino senza frasca» (Cuzzolin editore). Un viaggio nella biochimica del vino e dei suoi aromi alla scoperta dei benefici che un buon calice (assunto con moderazione) porta all’organismo.
Giovedì 20 alle 17.00 prederà virtualmente il microfono Gianluca Abbruzzese – imprenditore digitale e consulente aziendale – con «La mente che innova. Uno. Cultura, mindset e conoscenze» (Dario Flaccovio editore). Una scatola degli attrezzi per innovatori per orientare ed educare al cambiamento, imparare ad imparare, ad analizzare problemi, a gestire ed integrare nuove informazioni e nuove conoscenze.
Venerdì 21 alle 17.00 ci sarà Selene Pascasi – avvocato, giornalista ed autrice – con il romanzo «Dimmi che esisto» (Edizioni La Gru). Giulia, avvocato divorzista, accetta di difendere una sua cliente in un processo per stupro. Non è la sua materia, ma in quella causa ci scaraventa tutta sé stessa. A quella donna, vuole garantire una tutela fatta di leggi e di cuore. La ottiene. Condanna senza sconti. Per la sua assistita, l’incubo finisce. Per lei, inizia.
Chiude il Festival, martedì 25 maggio alle 18.00, Maurizio de Giovanni – tra i più apprezzati scrittori contemporanei – con il suo ultimo romanzo «Gli occhi di Sara» (Rizzoli). Ultimo capito del ciclo di Sara, scava tra le pieghe della Storia recente e racconta gli inconfessabili segreti di Sara, come mai vista sino ad ora.
“La Terra di Lavoro è una terra ricca di autori – dichiara Gianrolando Scaringi, giornalista e curatore del Festival – e questa iniziativa ne celebra quattro emergenti aprendosi al confronto con altrettante voci, soprattutto campane, di grande valore e caratura nazionale. Il riscatto del territorio non può non avvenire se non passando per la cultura e questo Festival, voluto nell’Istituto Salesiano di Caserta, vuole sottolineare anche il grande impegno culturale che i Salesiani hanno profuso e profondono per la città e per il suo territorio. Nel mese di maggio, che celebra Maria Ausiliatrice (tanto cara a don Bosco), ci sarebbe piaciuto, insieme al direttore don Antonio D’Angelo, aprire le porte dell’Istituto alla città, come avviene da sempre, per vivere insieme questo festival della letteratura. Non è stato possibile. Lo vivremo online con la promessa di ritrovarci, insieme, per l’edizione 2022”.
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