Tra i personaggi meno conosciuti della storia del nostro Paese spicca Rutilio Benincasa, il cui contributo alla cultura è però ancora vivo al giorno d’oggi. Sebbene nato in Calabria, il lascito di Rutilio Benincasa è particolarmente vivo ancora in Campania per il suo legame con un gioco particolarmente caro ai campani, come dimostrato da diversi articoli pubblicati su Cronachedallacampania.it.
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Non sono molte le informazioni che ci sono arrivate riguardanti Rutilio Benincasa, ma del poco che conosciamo possiamo ricostruire alcuni aspetti della sua, a quanto pare, avventurosa vita. Una cosa è certa: sappiamo che Benincasa nacque nel 1555 a Borgo Partenope, nell’odierna provincia di Cosenza. Da qui in poi le informazioni sulla sua vita sono poco chiare, ma secondo gli studiosi, che hanno analizzato i suoi scritti, Benincasa era probabilmente un autodidatta perché dimostrò una mediocre padronanza della lingua latina accompagnata però da un ricco sapere. La sua specializzazione era l’astrologia, all’epoca considerata a tratti una vera e propria scienza, accompagnata dall’astronomia. Le tante leggende nate intorno alla sua figura lo trasformarono però in una figura quasi stregonesca, utilizzatore della cabala e possessore di conoscenze uniche e fin pericolose, tanto che secondo alcuni divenne vittima di Sisto V che volle restare unico depositario delle conoscenze passategli da Benincasa. Secondo altri, inoltre, prese anche parte alla congiura di Campanella.
Tra mito e leggenda alcune cose sono però certe, tra cui i titoli di alcune delle sue opere più famose come Fisonomia naturale dell’uomo e della donna, che spiega come interpretare i tratti somatici delle persone per capirne la personalità, e soprattutto l’Almanacco perpetuo, opera molto utile e dilettevole a qualunque persona, detto anche semplicemente Almanacco Perpetuo, e acquistabile ancora oggi su Ibs.it. Fu proprio questo almanacco, nonostante la pubblicazione a breve distanza da una bolla papale che condannava parte dell’astrologia, che lo rese celebre per secoli, visto che l’opera, rimaneggiata e aggiornata diverse volte negli anni, continuò a essere pubblicata fino al XIX secolo. Non dissimile agli almanacchi pubblicati ancora oggi, questo manoscritto è ancora oggi la testimonianza dell’ingegno multiforme di Benincasa e della vastità dei suoi interessi, che toccavano diversi ambiti andando tra cui la medicina, l’agricoltura e l’astronomia.
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L’Almanacco Perpetuo nacque come una guida che legava gli avvenimenti terreni con il movimento degli astri. Nonostante alcuni elementi di astronomia, quindi, l’opera era principalmente influenzata dall’astrologia. Nell’almanacco Benincasa dava indicazioni riguardanti appunto la posizione degli astri nel cielo durante l’anno consigliando quindi quando fare alcuni lavori agricoli, quando sottoporsi a determinate cure mediche, offrendo anche indicazioni su come creare un proprio oroscopo personale, su come prevedere quale dei due coniugi sarebbe venuto a mancare prima e se un nascituro sarebbe stato maschio o femmina. Questo almanacco è “perpetuo” perché Benincasa divise la Storia in periodi di diciannove anni, alla fine dei quali sarebbe ripartito un ciclo. È qui che si crea il collegamento tra Benincasa e la Campania: lo studioso creò infatti diciannove tavole, dette rutiliane, ognuna divisa in dodici mesi. Al fianco di ogni mese sono presenti sei numeri, che da molti sono considerati predittivi per l’uscita dei numeri del lotto e della tombola.
Il lotto è uno dei giochi più celebri a livello internazionale tanto da apparire tra le offerte dei casinò digitali come quelli presenti su Casinos.it al fianco di poker, roulette e baccarat. Sebbene oggigiorno il lotto sia diffuso in tutto il mondo, la sua versione casalinga, la tombola, è originaria proprio di Napoli, così come la smorfia, il dizionario che, basandosi sulla Cabala, associa ogni numero a un significato ben preciso. Ancora oggi, quindi, molti giocatori si affidano ai numeri rutiliani per giocare i numeri che, si spera, saranno quelli fortunati. Non basta però guardare le tavole, pubblicate sull’almanacco, per sapere quali numeri giocare, perché a seconda dell’anno in cui si gioca bisognerà applicare una serie di complessi calcoli.
La figura di Benincasa inoltre, sebbene avvolta nel mistero tanto che ancora oggi non se ne conosce l’esatta data della morte, da alcuni stimata intorno al 1626, ha nei secoli attirato grande interesse da diversi studiosi che a lui hanno dedicato diverse opere alcune delle quali disponibili ancora oggi gratuitamente su piattaforme come Books.google.it.
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Autore di diversi trattati e di un almanacco di grande successo, Rutilio Benincasa è un personaggio della storia del Sud Italia estremamente interessante, che ancora oggi pone grandi interrogativi agli storici ma la cui influenza nella cultura popolare è ancora ben radicata al giorno d’oggi.
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