Ci sara’ un nuovo processo per i familiari del leader di Italia Viva Matteo Renzi, questa volta per reati fiscali nella conduzione della societa’ di famiglia Eventi 6. Il tribunale di Firenze ha rinviato a giudizio sia i genitori dell’ex premier, Tiziano Renzi e Laura Bovoli, sia la sorella, Matilde Renzi. La decisione e’ stata del giudice Federico Zampaoli che ha svolto nel giro di un’ora l’udienza preliminare dove la procura, col pm Antonino Nastasi, ha ribadito per i tre le accuse di dichiarazione fraudolenta con uso di fatture per operazioni parzialmente inesistenti e dichiarazione infedele dei redditi percepiti.
La data della prima udienza e’ stata fissata davanti al tribunale il 7 marzo 2022. La vicenda riguarda rapporti speculari intercorsi – si tratta delle emissioni di piu’ fatture per prestazioni che la procura dice esser state in parte inesistenti – fra la Eventi 6 srl di Rignano sull’Arno e la cooperativa Marmodiv, un’impresa di servizi pubblicitari (volantinaggio e distribuzione porta a porta di depliant e pieghevoli) fallita per la quale e’ in corso un procedimento parallelo per bancarotta di cui sara’ celebrato un processo con 18 imputati tra cui anche Tiziano Renzi e Laura Bovoli.
I coniugi Renzi sono considerati gli amministratori di fatto, tramite prestanome, della Marmodiv (questo processo iniziera’ l’1 giugno a Firenze). Nel procedimento invece deciso oggi dal gup, Tiziano Renzi va a processo come amministratore di fatto della Eventi 6, societa’ di servizi con sede a Rignano sull’Arno (Firenze) e la moglie Laura Bovoli invece come legale rappresentante della stessa srl. Per il difensore dei Renzi, avvocato Federico Bagattini, “il rinvio a giudizio ce lo aspettavamo, e’ una decisione che consideravamo scontata. Ora chiederemo al giudice del processo su Marmodiv la riunione dei due procedimenti”.
Anche Matilde Renzi andra’ a giudizio come legale rappresentante, ma solo per il 2018, per una dichiarazione dei redditi non veritiera. Le dichiarazioni infedeli sono per l’accusa quelle degli anni 2015, 2016, 2017 e 2018. Dichiarazioni che per pm e GdF furono viziate dalla contabilizzazione di dieci fatture emesse da Marmodiv verso Eventi 6 nel 2017 e nel 2018. Tali fatture per il pm erano ‘gonfiate’ (sovrafatturate) in quanto relative a prestazioni finte e avrebbero cosi’ permesso di documentare false passivita’ per un totale di 5,5 mln di euro (con evasione al fisco di 1,2 mln).
Inoltre avrebbero determinato lo scarico per Eventi 6 di costi di manodopera (per i contributi, previdenziali, fiscali), facendoli invece figurare come ‘spese per servizi’ quando invece – sottolineano gli inquirenti – si trattava del costo di lavoro dipendente fatto sostenere sotto mentite spoglie a Marmodiv, la coop andata in bancarotta. I diversi meccanismi irregolari avrebbero permesso ai titolari di Eventi 6 di evadere pagamento di imposte e Iva. La difesa dei Renzi nel processo punta a dimostrare che, invece, ogni operazione commerciale e di prestazione di servizi tra Eventi 6 e Marmodiv fu svolta davvero e fu corretta nei contenuti appostati.
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