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Pizzo a Torre Annunziata: 85 anni di carcere per il clan Gionta

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La Cassazione ha confermato le condanne a 85 anni di carcere per esponenti di spicco del clan Gionta di Torre Annunziata.

Secondo le accuse la cosca aveva organizzato estorsioni a tappeto in città e chiedevano il pizzo anche sulle sepolture al cimitero. Le accuse hanno retto anche in terzo grado con le uniche eccezioni di Ferraro Salvatore, detto O’ capitano, e Vatore Luigi.

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Per entrambi è intervenuta la sentenza di annullamento con rinvio che apre la strada ad una revisione della sentenza e ad un giudizio assolutorio. Sia Ferraro, (annullamento totale) difeso dall’avvoccato  Elio D’Aquino, che Vatore( annullamento dall’accusa di essere partecipe dell’associazione), difeso dall’avvocato Francesco Matrone, erano stati condannati a 10 anni di reclusione.
Arrivata, invece, la stangata definitiva per tutti gli altri imputati.
Ecco le condanne:

Luigi Della Grotta, 18 anni di reclusione
Pietro Izzo, 10 anni e 4mila euro
Oreste Palmieri, 16 anni
Raffaele Passeggia, 16 anni
Luigi Caglione, 10 anni
Raffaele Abbellito, 5 anni e 2mila euro
Leonardo Amoruso, 6 anni e 3mila euro
Antonio Palumbo, 4 anni e 3mila euro


Articolo pubblicato il giorno 6 Maggio 2021 - 22:56


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