“Il dramma dell’Asl Napoli 3 Sud emerge più che mai nella difficile situazione di Sorrento e Vico Equense. Ospedali vetusti, carenza cronica di personale, lacune non solo di organico ma profondamente strutturali, un’emergenza senza fine che ha toccato l’acme durante il Covid e che non è destinata ad arrestarsi senza un piano risolutivo, senza la ricostruzione di un dialogo, di un confronto aperto e sereno, tra Governo, Pubbliche Amministrazioni regionali e provinciali, fin qui totalmente assenti, sindacati rappresentativi di infermieri, medici e altri professionisti.
E’ significativo, dice De Palma, leader del Nursing Up, che i cittadini di Sorrento, sindaco in testa, siano scesi nei giorni scorsi in piazza per chiedere finalmente un intervento risolutivo alla Regione. I movimenti civici hanno dimostrato, ancora una volta, continua De Palma, che le persone, i pazienti, apprezzano da tempo gli sforzi profusi dagli infermieri, comprendono fino in fondo i nostri sacrifici e la nostra abnegazione, consapevoli che abbiamo fatto tutto e faremo di tutto, sempre, per tutelare la salute dei malati, anche se le condizioni in cui lavoriamo non ci consentono certo di esprimere al cento per cento il nostro potenziale.
L’ospedale De Luca e Rossano di Vico Equense e quello di Sorrento, il Santa Maria della Misericordia, coprono una portata di pazienti davvero ampia, nella zona costiera. Ma siamo a situazioni da “terzo mondo”, anche se anche questa è ahimè l’Italia. A Sorrento da anni non nascono più bambini, da decenni è chiuso il dipartimento materno-infantile e si combatte con l’assenza di un punto per l’elisoccorso (viene usato lo stadio Campo Italia).
Una sanità allo sbando, da troppo tempo. Una Regione, la Campania, che a causa di una politica sulla salute caratterizzata da colpi di mannaia e piani di rientro, attuata ben prima del Covid, ha messo in ginocchio le funzioni sanitarie, giorno dopo giorno, a discapito dei cittadini.
Ufficialmente in Campania mancherebbero all’appello 6500 infermieri, questi sono i dati ufficiali Fnopi/Ocse a cui purtroppo si contrappongono le nostre rilevazioni sul territorio, che raccontano una realtà ben diversa. Ecco che, con l’emergenza sanitaria e l’aumento dei ricoveri, i tagli spropositati messi in atto sul personale ben prima del virus per coprire le magagne gestionali, il deficit di assunzioni, i pensionamenti, le realtà concorsuali ferme al palo, il mancato ricambio di personale, i ritardi nelle lauree causati dal Covid e dallo stop dei tirocini, nonchè la fuga di giovani infermieri campani all’estero, le cifre possono arrivare addirittura a toccare oggi almeno il doppio, mettendo così la Campania alla pari con la Lombardia come Regione con la più alta carenza di infermieri, che arriverebbe tra le 12 e le 15mila unità.
Nonostante il pressapochismo di una politica che rallenta la crescita sanitaria, commenta De Palma, e nonostante l’ ombra della malavita continui ad influenzare talune gestioni sanitarie per creare realtà ben lontane dalle necessità di cittadini e professionisti sanitari, la consapevolezza collettiva sta crescendo, e con essa i cittadini campani stanno gettando le basi per la costruzione di un muro di senso civico, responsabilità e coerenza, che presto potrebbe opporsi, finalmente in maniera concreta e determinante, alla politica dello sfacelo e della disorganizzazione che denunciamo oggi più che mai con coraggio”, conclude De Palma.
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