“Ho presentato un esposto all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto, al comune e alle forze dell’ordine per sapere, in merito alla nota la vicenda dell’occupazione abusiva della scogliera antistante il consolato americano con relative attività svolte da tale Rita De Cresecenzo e parenti, come documentata dalla stessa con centinaia di video postati sulla piattaforma Tik Tok, se esiste un qualsiasi titolo autorizzativo che legittimi questa attività in mare, sugli scogli, sul marciapiede di via Caracciolo compresi i muretti davanti al Consolato Americano.
Inoltre ho chiesto di conoscere le risultanze dei recenti sopralluoghi effettuati dalla Capitaneria di Porto, se è vero che è stata realizzata una colata abusiva di cemento sulla scogliera con tanto di scalette per lo sbarco illegale dalle imbarcazioni. E’ del tutto evidente che, in caso di assenza di titoli autorizzativi, si debba procedere immediatamente al ripristino dello stato dei luoghi a spese della stessa signora De Crescenzo già nota alle forze dell’ordine con arresti per spaccio e legami con un clan di camorra. Non deve essere la collettività, attraverso la spesa di soldi pubblici. A doversi sobbarcare anche i costi delle attività illegali dei singoli”.
Lo ha annunciato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, che ha presentato un esposto indirizzato all’Autorità Portuale, alla Capitaneria di Porto, all’Assessore alla Polizia Municipale del Comune di Napoli, al Comando provinciale dei Carabinieri e al Comandante della Polizia Municipale di Napoli.
“La vicenda – prosegue Borrelli – è oggetto da tempo di denunce del sottoscritto e già in passato si è intervenuti contro tale attività; nel giugno del 2018 si registrò il sequestro ad opera dei Carabinieri dell’approdo privo delle dovute autorizzazioni e del sequestro di nove imbarcazioni ormeggiate abusivamente. A questo intervento seguì una plateale reazione della signora ripresa da il Mattino che si procurava con un coltello dei tagli ad una gamba e per protesta salì sui tetti degli uffici dell’Autorità Portuale di Napoli. Mi chiedo come sia possibile che nel Lungomare proprio davanti al consolato americano sia consentito a chiunque di impossessarsi di porzioni di aree pubbliche per condurre attività senza autorizzazioni di sorta”.
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