Due sale per il pubblico ma anche una sala piccola che può essere riservata da una famiglia o da un gruppo di amici per una visione privata. Riapre così il Modernissimo, il cinema al centro di Napoli, a pochi passi da Piazza Dante, dopo sei mesi di chiusura ininterrotta.
Il cinema parte con “Nomadland”, fresco di Oscar a miglior film, e la nuova opera di Woody Allen, “Rifkin’s Festival”.
“Apriamo due sale – spiega Gerardo De Vivo, responsabile Stella Film – il bar non è ancora aperto ma contiamo di ricevere il nostro pubblico in serenità con il giusto distanziamento dei posti. Il nostro algoritmo consente a congiunti e familiari di sedere vicini e a distanza dagli altri gruppi di acquisto. Partiamo con un numero di posti al di sotto del 50% ma il numero può variare proprio perché dipende dall’assegnazione con l’algoritmo”.
L’attesa della riapertura è forte e si avverte suo social e dalla curiosità con cui molti si avvicinano al cinema mentre stamattina vengono riaperte le serrande e affissi i manifesti dei film. La riapertura sarà comunque soggetta al coprifuoco e quindi l’ultimo film deve finire poco dopo le 21.30 per rispettarlo. “C’e’ però – spiega De Vivo – grande entusiasmo, il pubblico ci ha sostenuto sui social e non vede l’ora di tornare al Modernissimo, sperando che non si fermi piu’. L’apertura del governo è stata il 26 aprile e noi abbiamo atteso questo periodo per organizzarci e anche perché c’era indecisione sul prodotto, sui film in uscita. Non sapevamo neanche se la Campania tornava zona gialla e quindi ci siamo presi questa settimana per organizzarci”. Il cinema aveva riaperto dopo la prima ondata della pandemia a fine agosto per richiudere il 26 ottobre.
Tra le novità pensate per la riapertura c’è anche la saletta privata: la sala piccola da 22 posti può infatti essere prenotata da una famiglia o da un gruppo di amici che possono stare seduti vicini. per 100 euro, da 10 a 20 persone ce l’avranno a disposizione con il film che scelgono tra quelli in programmazione.
E il cinema è pronto anche a tornare a vestire i panni del polo culturale: “E un cinema – spiega De Vivo – quindi un’impresa economica ma anche un presidio culturale della città, in cui sono passati tanti attori e registi in quasi 25 anni di storia. Dobbiamo esercitare anche una funzione di contenitore cittadino, una luce al centro storico per poter incontrare il cinema ma anche incontrarsi al cinema”.
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