“Abbiamo letto con grande stupore del rifiuto di molti cittadini di vaccinarsi con il vaccino AstraZeneca con il rischio che vadano sprecate oltre 250 mila dosi”, denuncia il Coordinamento Indies, che riunisce produttori, editori, autori e compositori, artisti e musicisti, festival e contest, club e spazi dal vivo, fiere del disco e feste e sagre del paese indipendenti ed emergenti che rappresentano il 40% delle produzioni musicali e l’80% degli eventi.
“Ci rendiamo disponibili fin da ora ad essere vaccinati come filiera indipendente – propone il Coordinamento – affinché i vaccini non vadano buttati, tutelando così anche un settore che ha necessità di essere tutelato al massimo per il suo rapporto con il pubblico nel momento della ripartenza”.
“Il settore dello spettacolo è in assoluto il più colpito da questa pandemia e, oltre alle ingenti perdite dell’ultimo anno, ci si trova a navigare nella piu’ assoluta incertezza per il prossimo futuro. La speranza di ripartire – sottolinea il Coordinamento – e’ ostacolata da protocolli che comportano un aumento dei costi a fronte di minori entrate dovute ai pesanti limiti imposti alla capienza nonche’ da limitazioni nella circolazione degli stessi operatori. Dovendo impostare la programmazione per i prossimi mesi, reputiamo sia necessario mettere in atto due azioni che rappresenterebbero per la filiera dello spettacolo un aiuto importante e uno stimolo ad affrontare con moderato ottimismo la sfida che ci attende. In tal senso, nel rispetto delle priorità per le fasce più deboli, sarebbe opportuno inserire gli operatori dello spettacolo (artisti, maestranze, addetti ai lavori in genere) tra le categorie di lavoratori con priorita’ nel piano vaccinale.
Inoltre, prevedere il tampone di controllo gratuito per gli operatori dello spettacolo (artisti, maestranze, addetti ai lavori in genere) che non siano gia’ stati vaccinati.
Secondo Indies “Si potrebbe pensare, ad esempio, a rendere disponibile in farmacia il tampone gratuito, da effettuarsi previa esibizione della propria tessera sanitaria e autocertificazione da parte del datore di lavoro che attesti la qualita’ di lavoratore dello spettacolo del soggetto richiedente. Tali provvedimenti consentirebbero di poter tornare a lavorare – comprese tutte le attività che richiedono spostamenti, viaggi, interazioni, lezioni e incontri – al più presto in sicurezza. E’ evidente – conclude il Coordinamento Indies- che gli operatori culturali e dello spettacolo italiani non possono subire ulteriori discriminazioni rispetto ad altre categorie e a colleghi esteri. Auspichiamo, pertanto, che le istanze avanzate trovino accoglimento a tutela degli interessi della categoria”.
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