E’ l’appello disperato di Piera Maggio, la mamma di Denise Pipitone, rivolto ai suoi concittadini che ieri sera si sono stretti, ancora una volta, attorno a lei e al papà Piero Pulizzi.
Un mistero infinito che non smette la sua attualità visto che ieri i carabinieri della Scientifica e i vigili del fuoco hanno ispezionato la casa dove abitava Anna Corona, l’ex moglie di Piero Pulizzi. Un sopralluogo sotto i riflettori delle tv e davanti le telecamere piazzate dove gli investigatori erano già stati 17 anni prima senza alcun esito.
Piera Maggio ha appreso in diretta, durante il collegamento con Rai 2 che forse stavano cercando il corpo della sua bambina. Ma non era così: l’ispezione era stata disposta dalla Procura di Marsala dopo alcune segnalazioni, “per verificare lo stato dei luoghi”.
Indiscrezioni e notizie incontrollate avevano tuttavia già diffuso la notizia su alcuni siti e attraverso i social perpetrando l’ennesimo strazio per la signora Piera Maggio che stremata chiede di poter abbandonare la trasmissione televisiva alla quale stava partecipando.
“Apprendere in tv che cercavano i resti di Denise in quella casa – commenta oggi – mi ha fatto molto male per me è stato un colpo al cuore. Chi ha avuto il cattivo gusto di dire queste falsità?”. Non è l’unico rovello di Piera Maggio, che sul rapimento della figlia ha le idee molto chiare anche se non ha le prove . “In questa città – spiega – c’è chi ha visto e sa come è scomparsa Denise ed è a queste persone che mi rivolgo: fatevi coraggio e l’ora di parlare, non potete tenervi sulla coscienza questo peso”.
“Denise èfiglia di questa città – aggiunge la mamma – e dobbiamo proteggerla. Quando è stata rapita aveva appena quattro anni. La mia piccola merita verità e giustizia”. Ieri sera Piera Maggio e Piero Pulizzi hanno ricevuto l’abbraccio dei mazaresi in piazza della Repubblica. Solidarietà manifestata anche dal sindaco Salvatore Quinci e dal vescovo Domenico Mogavero, che ha colmato d’affetto il cuore di questa “mamma coraggio”, dopo i “momenti terribili” vissuti nel pomeriggio.
Piera appare stanca e provata, ma di certo non rassegnata: “Finché non saprò la verità su mia figlia non smetterò di lottare. Chi sa parli ora. Questi 17 anni sono stati un tempo lunghissimo che abbiamo vissuto con Piero sperando di poter riabbracciare Denise e, dall’altro lato, vivendo i processi in cui abbiamo scoperto cose clamorose che oggi, grazie ai media, sono diventate di dominio pubblico”.
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