Una formula solidale che preveda una sorta di azionariato diffuso. E’ quella che propone l’imprenditore e presidente dell’associazione AssoMiMe (Mezzogiorno Italia Mediterraneo Europa), Luigi Snichelotto, per l’acquisto della Salernitana, neopromossa in serie A, la cui attuale proprieta’ deve fare i conti con le norme federali che non consentono la multiproprieta’ di due squadre che militano nella stessa serie.
L’imprenditore, sottolineando che “la Salernitana in Serie A e’ un bene per tutti e di tutti, dei tifosi e dell’intero territorio”, rimarca come un club calcistico nella massima serie porti “con se’ significati e connotazioni differenti: puo’ voler dire attrarre, ospitare, ristorare, trasferire” con una consequenziale “potenziale ricaduta economica resa disponibile per tutti i comparti del turismo, commercio, impresa”.
Da qui, propone una riflessione “spero non troppo utopica, non conoscendo i termini economici e valutativi della cessione, che ritengo molto onerosi e alla portata di soli pochi facoltosi ovviamente e lo faccio in punta di piedi e nel totale rispetto dell’attuale proprieta’ del club e di tutta la sua famiglia, cui vanno riconosciuti i meriti di questo storico traguardo acquisito alla citta’, ma semplicemente riflettendo, attenendomi alle regole annunciate della Federcalcio sulla incompatibilita’ di proprieta’ contemporanea di due club nella massima divisione”.
E spiega: “Si potrebbe considerare la possibilita’ di una partecipazione collettiva dal territorio, per creare tutti insieme un gruppo di persone che possano mettere le proprie disponibilita’ per raggiungere una cifra che possa consentire l’avviamento e il consolidamento di questa operazione, aiutati da ottime banche locali e presenti in tutto il territorio e, non ultime, le istituzioni che governano il territorio. Una sorta di azionariato diffuso, con regole, meccanismi e aspetti organizzativi e gestionali da definire, tutto cio’ cercando di recuperare quello spirito di partecipazione sportiva che ci fu insegnato storicamente e che negli ultimi decenni si e’ andato sempre piu’ sbiadendo, lasciando il posto al denaro e alla speculazione che oramai la fanno da padrone in troppi campi dell’intelletto umano”.
E aggiunge che si tratta di “una proposta”, precisando che non c’e’ “nessun velleitarismo personale, ma voglia di partecipazione e condivisione, senza voler speculare o rimetterci soldi ma dimostrare che possiamo essere altruisti e collaborativi fattivi per il fine comune della collettivita'”. Percio’, si rivolge al mondo dell’imprenditoria salernitana e campana dicendosi “pronto” per “un progetto di ampio respiro che cerchi di fare della Salernitana un team competitivo, con una formula ‘solidale’. Per questo lancio un appello a tutti gli altri imprenditori salernitani e campani a creare una cordata tesa all’acquisizione del club: tutti insieme, per rilevare la societa’
. Creare una rete di imprenditori, senza scopi speculativi, ma spinti solo dal senso di responsabilita'”. Conclude, quindi, riconoscendo che “l’investimento sia importante e non alla portata del singolo investitore, se non in casi diversi dal nostro e anche connotato da una buona dose di rischio, ma sarebbe un onore partecipare e fare l’impresa, tutti insieme”.
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