Il sindaco di Casal di Principe chiede di bloccare gli abbattimenti delle case abusive
Il sindaco di Casal di Principe Renato Natale ha deciso di scrivere al ministro della Giustizia Marta Cartabia per chiedere di bloccare gli abbattimenti delle case abusive. Il medico da tempo porta avanti una battaglia in tal senso ed ora la situazione รจ diventata ancora piรน critica a causa della pandemia da Covid-19. Molte famiglie che si trovano con unโordinanza pendente sul collo, infatti, si ritroverebbero in mezzo ad una strada. Solo a Casal di Principe ci sono 190 immobili da abbattere dopo sentenza passata in giudicato (in totale circa 1500). Il nodo รจ che tante di queste case sono state realizzate in assenza di piani urbanistici senza lo โscopo di fare businessโ ma solo per realizzare un luogo dove vivere.
La lettera di Natale al ministro Cartabia segue di poche settimane un abbattimento โevitatoโ solo grazie ad una forte pressioni sociale e politica, con due famiglie che rischiavano di trovarsi in mezzo ad una strada coi propri bambini. La Procura, alla fine, ha deciso di concedere un rinvio dellโabbattimento perpermettere al Comune di trovare una sistemazione alternativa ai due nuclei familiari. I tre avvisi pubblici fatti dal Comune che cercava case da fittare sono andati a vuoto, ma in compenso lโAgenzia dei Beni Confiscati, sollecitata dal sindaco Natale, ha consegnato le chiavi di alcuni immobili sottratti ai clan e ubicati a Casal di Principe, che potrebbero servire a sistemare le due famiglie, anche se ci vorranno almeno due mesi per le verifiche di legge e renderli abitabili.
Natale scrive alla Cartabia di aver โcombattuto per una vita intera contro lโillegalitร e contro la camorra che per decenni ha tenuto sotto una vera e propria dittatura militare e criminale la mia cittร . Fra gli anni โ80 e โ90 piรน di 750 persone sono state uccise in questo territorio, dove lโunica legge da rispettare era la volontร del clan. In tutti quegli anni lโattivitร edilizia in queste terre non rispondeva ad alcuna regola urbanistica. Del resto un Piano regolatore ha visto la luce solo nel 2006. Ai cittadini che volevano costruirsi una abitazione, non veniva data alcuna indicazione, alcun punto di riferimento normativo. Questo faceva il giogo della camorra che aveva un solo interesse: che la gente costruisse. Tanto aveva il controllo dellโintero ciclo del cemento. La domanda in questo caso la devo fare io: lo Stato dovโera?โ.
Ed aggiunge: โIl Comune di Casal di Principe, in collaborazione con le Procure, ha giร provveduto ad abbattere altre abitazioni nel corso degli ultimi anni, per lo piรน scheletri, case non abitate; finora abbiamo speso un 1,3 milioni di euro, una somma enorme per le nostre casse e che giร questโanno ci fanno chiudere il consuntivo con un notevole disavanzo. Visto che ancora in questi giorni le varie procure ci sollecitano per altri mutui, per altre demolizioni, entro un due o tre anni il Comune di Casal di Principe dovrร dichiarare il dissesto finanziario a causa di questi debiti. Intanto ogni casa abitata abbattuta richiede un intervento di tipo sociale: trovare dove mettere chi resta senza casa, fornire lโassistenza necessaria a chi vive in un disagio socio economico, tutte cose non sopportabili per i nostri bilanci. Ecco perchรฉ alla fine lโapplicazione della legge diventa inconciliabile con criteri di economicitร e di giustiziaโ.
Articolo pubblicato il giorno 12 Maggio 2021 - 20:14