Sono nove le misure cautelari, 3 in carcere e 6 agli arresti domiciliari, eseguite, questa mattina, dalla guardia di finanza di Caserta e l’Ufficio di Napoli 1 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con l’intervento del Gruppo CP-Operazioni ed emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Procura della Repubblica. Le persone raggiunte dalla misura sono “gravemente indiziate di far parte di un sodalizio criminale dedito alla commissione di plurime frodi fiscali ai danni dell’erario”.
In carcere sono finiti: Luigi Cestrone, di Caserta, 58 anni. Antonio Corace, di Napoli, 49 anni; Carlo Sales, di Napoli, 65 anni. Ai domiciliari: D. S., di Napoli, 33 anni; M. Z., di Napoli, 54 anni; F. A. R., argentino, 51 anni; S. M., di Napoli, 62 anni; G. D. I., di Napoli, 75 anni. Ai domiciliari anche R. P., di San Prisco in provincia di Caserta di 57 anni.
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L’adozione della misura scaturisce da una complessa indagine di polizia giudiziaria ed economico-finanziaria svolta, sotto la direzione di magistrati della Procura partenopea, da militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Caserta e da personale dell’Agenzia delle Dogane di Napoli, nel cui ambito e’ stato possibile individuare e ricostruire un articolato meccanismo fraudolento attraverso cui le societa’ inserite nel circuito dell’organizzazione erano in grado di conseguire indebitamente ingenti evasioni e risparmi di imposta.
L’indagine, nata da una verifica ai fini Iva nei confronti di una societa’ operante nel commercio di prodotti elettronici, proseguiva grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, nel corso delle quali venivano acquisiti dati ed elementi che permettevano di accertare la commissione da parte dell’associazione composta da professionisti e consulenti contabili, imprenditori compiacenti e amministratori formali “e/o teste di legno”, di plurime frodi fiscali operate attraverso l’emissione e l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, nonche’ l’utilizzo dello schema tipico delle ‘frodi carosello’.Veniva, inoltre, rilevato il ricorso ad indebite compensazioni di imposta attraverso l’utilizzo di crediti in realta’ inesistenti.
L’organizzazione, per attribuire parvenza di regolarita’ contabile e fiscale alle sottostanti operazioni commerciali e finanziarie, si avvaleva dell’ausilio di consulenti fiscali e commercialisti, nonche’ di un appartenente alla guardia di finanza, ora in congedo, al quale era stata affidata la gestione di fatto di alcune societa’ utilizzate per realizzare il sistema di frode.
Mentre i professionisti si occupavano di pianificare le operazioni inesistenti attraverso l’utilizzo di societa’ di comodo, l’ex finanziere provvedeva, insieme ad altri membri del sodalizio, sia al reclutamento delle ‘teste di legno’ cui intestare fiduciariamente le societa’ di comodo sia a tutti gli adempimenti necessari alla realizzazione delle fittizie operazioni commerciali.
In questo modo le societa’ coinvolte hanno potuto usufruire di ingenti risparmi d’imposta realizzando proventi illeciti da evasione fiscale per oltre 20 milioni di euro. Da qui il provvedimento del gip che ha disposto il sequestro preventivo di beni, quote societarie e delle disponibilita’ finanziare in capo agli indagati per un valore corrispondente ai predetti profitti.
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