Ad annunciarlo e’ il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine di un appuntamento a Salerno. “Pensiamo di completare, a partire dal 2 giugno, nell’arco di tre giorni la vaccinazione di credo che saranno 80 mila ragazzi”, sottolinea il ‘governatore’ rimarcando che “questo dovra’ chiedere alle Asl di concentrarsi sulla vaccinazione dei maturandi”.
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Per De Luca, “i tempi sono quelli giusti. Per noi e’ importante avere le dosi necessarie di vaccino, per il resto non abbiamo problemi”.
“Ieri, ancora una volta abbiamo vaccinato settantamila cittadini campani. Viaggiamo con numeri molto importanti ma dobbiamo avere le dosi necessarie soprattutto per il vaccino Pfizer perche’ al di sotto dei diciotto anni va somministrato quello e poi pensiamo di somministrare Johnson & Johnson per quelli al di sopra dei diciotto anni”.
Ha detto il presidente della Regione Campania. “Il nostro problema – ha ribadito il governatore – e’ avere i vaccini in quantita’ necessaria. Per il resto siamo pronti a vaccinare. Poi, se a livello di commissariato, si decidono a fare le persone serie e cioe’ a dare piu’ vaccini alla regione piu’ giovane d’Italia, cosi’ come abbiamo fatto noi a gennaio, febbraio e marzo quando alle regioni piu’ anziane abbiamo dato nella distribuzione una priorita’ perche’ avevano piu’ anziani, se il Commissariato decide di applicare lo stesso criterio oggi che vacciniamo la fascia 16-40, allora non avremo problemi”.
“E’ evidente – ha aggiunto – che siamo di fronte ad un impegno ancora straordinario. Si devono vaccinare ancora decine di migliaia di ragazzi se vogliamo aprire l’anno scolastico in sicurezza e dobbiamo fare la seconda dose per il personale scolastico, docente e non, e dobbiamo completare di nuovo l’immunizzazione del personale sanitario.
Abbiamo un lavoro enorme da fare. Questo impone a tutti quanti di avere prudenza. Torniamo alla vita, alle attivita’ economiche, ma con grande prudenza se vogliamo evitare di ripetere la vicenda dell’anno scorso con la ricreazione d’estate e poi a fine settembre e ottobre la ricaduta. In Italia c’e’ ancora un 15% di persone che non si sono vaccinate perche’ non hanno voluto in quanto la vaccinazione non e’ obbligatoria.
Questo significa che ci sono ancora centinaia di migliaia di persone esposte al rischio del contagio. Poi abbiamo l’apertura delle scuole e il problema delle varianti che possono mettere a rischio la sicurezza dei nostri concittadini. Dobbiamo avere, quindi, grande prudenza”.
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