Da oggi è disponibile in rete “Love me, stanotte” di Neo blu pseudonimo di Mara Scippa, cantautrice e producer di scuola EDM e Urban. Il brano è supportato dal video del regista Cosimo Maynard.
Già front woman del trio Bia Rama debutta da solista con il singolo “Love me, stanotte” un brano con un testo frutto di un’esperienza personale che accomuna molte donne.
“Il brano parla dell’amore e la fiducia che si da al partner e anche se non sempre si è corrisposti non è ammissibile che non ci sia rispetto, specie quando nel rapporto di coppia le cose vanno male. Tutti meritano di ricevere rispetto e non sempre è scontato” – racconta Neo blu – “L’argomento è importante e l’ho voluto esprimere con parole semplici e dirette perché arrivasse a tutti. Canto su un drop che vuole “smuovere e muovere” le coscienze e le responsabilità altrui immaginando di far ballare ed emozionare le persone. Il testo è scritto in inglese e napoletano, entrambi linguaggi che mi rappresentano. Penso – conclude – è possibile amare anche dicendo no, ma bisogna dirlo rispettando l’altra/o”.
Nasce quindi, Neo blu.
Il neo blu, che Mara ha sulla tempia sinistra, è una tipologia di neo che va monitorato per i cambiamenti e trasformazioni che può avere e rappresenta una metafora della sua vita. Le sue evoluzioni imprevedibili hanno attraversato anche la vita di Mara che ai compromessi della società, e quindi “controllarsi” (come per il neo), risponde con grinta e lotta per sentirsi libera.
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Per la cantante il “blu” è anche il colore dei tasti dei controller attraverso i quali lancia o registra le sue tracce ma rappresenta anche il cielo e il mare ovvero gli elementi cardini della sua terra di origine; tra armonia e tranquillità, turbamenti, tristezza e nostalgia, il “blu” è il colore che suscita tutte queste emozioni; le stesse che appartengo alla sua anima.
Mara, oltre a studiare pianoforte classico e conferito la licenza di solfeggio al Conservatorio di Avellino “Domenico Cimarosa”, è logopedista specializzata in Voce Artistica con master post-laurea in “Fisiopatologia, Didattica e Riabilitazione della voce cantata e recitata” presso l’Università di Napoli.
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Articolo pubblicato il giorno 31 Maggio 2021 - 11:42