Coronavirus, Il Vescovo di Sessa Aurunca in una lettera alla comunità annuncia: “Sono guarito”
Carissimi,
il riscontro dell’ultimo tampone di verifica è negativo: segna la conclusione di questo non breve periodo di malattia legato al contagio Covid. Una esperienza complessa e articolata che coinvolge la persona in tutte le sue dimensioni e che conduce a sperimentare, con evidente realismo, la condizione ordinaria di fragilità, spesso mascherata e dimenticata nell’intensità del vivere quotidiano.
È stato un ritorno all’essenziale in cui si può ritrovare e sperimentare ciò che veramente merita attenzione e cura, ma, al tempo stesso, aiuta a rilevare l’importanza di ogni momento della vita, anche quello più oscuro e difficile: ogni momento è un dono unico e prezioso. Si comprende come soprattutto nella prova opera la Grazia! È necessario, però, purificare lo sguardo per saperla riconoscere e accogliere. Sento il vivo bisogno di ringraziare ancor più Dio, Provvidenza della nostra vita, con voi e per voi: la vostra affettuosa vicinanza, la preghiera, mi hanno accompagnato in ogni momento e, unite alla mia preghiera, sono divenute invocazione per i tanti malati e per quanti, in ogni contesto, si dedicano, con competenza e generosità, alla loro cura.
Come non avere sentimenti di viva riconoscenza, di profonda gratitudine, per tutti gli operatori sanitari, per i medici di base, i medici ospedalieri, per le unità speciali mediche dell’ASL, per i Volontari, che costantemente accompagnano le numerose persone segnate da questa malattia nel loro lento e faticoso percorso di recupero? Un vivo ringraziamento e l’impegno a non lasciarvi mai soli in questa vostra professionale, umana e solidale dedizione in un servizio che ho amato definire ministero di carità sanitaria. Il Signore sostenga il vostro impegno e trovi in noi persone corresponsabili nella tutela e nella valorizzazione del dono della vita e della salute. Troverete attenzione e concreta collaborazione.
Nel ricordare a tutti l’importanza e la radicalità di questa esperienza pandemica, chiedo la Grazia di una rinnovata e diffusa sensibilità personale e sociale che valorizzi sempre più l’impegno condiviso nella responsabilità e nella generosa solidarietà verso tutti. Non vinca, proprio
ora, la frenesia di voler ritrovare la vita solo nelle sue forme più banali ed effimere: ritroviamola nella sua vera qualità e nell’essenziale che merita attenzione.
Questa dura esperienza pandemica dovrebbe insegnare a tutti noi a saper riconoscere le vere priorità, personali e sociali, che orientano e sostengono il cammino nel quotidiano. La vita è dono prezioso che merita rispetto, riconoscenza e amore. Nell’invocare lo Spirito Santo, che dona sapienza e forza, affido tutti, in particolare i malati e chi li cura, le famiglie in difficoltà, quanti vivono disagio sociale e lavorativo, chi ha perso la speranza, all’amorevole protezione di Maria, Madre nostra: sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Madre santissima: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, Vergine gloriosa e benedetta. Carissimi, con la Grazia del Signore Gesù, nostra unica speranza, dopo alcuni giorni di convalescenza e recupero, finalmente potrò ritornare, con rinnovato entusiasmo, all’amato ministero pastorale tra voi, nella nostra comune vita”