Il Cashback è un meccanismo che ormai gli italiani hanno imparato – chi più e chi meno – a comprendere e ad accogliere nella loro vita. Si tratta di una di quelle novità dapprima poco conosciute e certe volte anche dubbiose e poco sicure secondo l’opinione comune, ma che oggi soprattutto si sta diffondendo, attraendo sempre di più gli italiani e non solo. Con cashback si intende un’iniziativa che non è del tutto nuova ma che, se portata avanti come si deve e da più del 70% della popolazione di una nazione, può prevenire o addirittura eliminare completamente quelle spine nel fianco con cui l’Italia convive da anni. In cosa consiste il cashback? Eccolo spiegato in questo articolo oppure leggi questa guida su come funziona il cashback.
Cashback: ecco cosa significa
Digitando su Google la parola “cashback”, compare come primo risultato la definizione che Wikipedia dà a riguardo. Ecco cosa possiamo leggere:
“Un sito di cashback (rimborso in italiano) è un sito dove gli utenti registrati possono guadagnare una percentuale in base ai loro acquisti effettuati presso i negozi online convenzionati. Molto spesso questi siti presentano anche un sistema di referenza grazie al quale è possibile guadagnare una percentuale extra derivante dalle attività dei propri invitati (referrals).”
La definizione fornita da Wikipedia sembra semplice e concisa. In poche parole, cashback significa ottenere un piccolo rimborso alla luce di alcuni acquisti effettuati. È come se fosse una piccola ricompensa per chi compra e paga online o in maniera digitale. Il cliente spende, compra un articolo (solitamente questo succede online ma più avanti spiegheremo il cashback di stato italiano), e a pagamento effettuato gli viene rimborsato sul suo conto una piccola percentuale dell’importo appena speso. Non è grandioso?
Il Cashback di stato italiano: in cosa consiste?
Come appena detto nei paragrafi precedenti, da qualche mese a questa parte gli italiani hanno imparato ad accogliere nella loro vita la parola cashback assieme a tutte le novità che esso porta con sé. Infatti, questa novità è entrata a far parte di quelle misure del “Piano Italia cashless”, pensate per prevenire o, addirittura, eliminare completamente quelle spine nel fianco di cui si è appena parlato. Consiste nell’ottenere il rimborso del 10% su tutti i pagamenti elettronici effettuati in negozi convenzionali. Ma ecco tutto spiegato nel dettaglio.
Il “Piano Italia cashless”, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, è stato ideato e approvato con lo scopo di incentivare i pagamenti elettronici con carta, disincentivando, invece, l’utilizzo del contante. Per quale motivo? È molto semplice. Il fine ultimo di questo piano consiste proprio nel garantire da un lato un tracciamento più accurato delle spese, in modo tale da tutelare non solo il cliente che ha acquistato ma anche il venditore pagato, e dall’altro lato, invece, di eliminare, proprio con il tracciamento dei pagamenti, l’evasione fiscale.
Sembra una cosa da niente, futile e una perdita di tempo ma in realtà è qualcosa di davvero importante. Tracciando il pagamento è possibile ottenere il cosiddetto “scontrino”, considerato da molti inutile e superfluo, ma che permette a qualsiasi venditore di dichiarare alla fine dell’anno le ricchezze da lui accumulate. Anche per il contate lo scontrino serve al cliente per tenere traccia del suo acquisto e del suo pagamento. Tuttavia, nella maggior parte dei pagamenti in contanti lo scontrino non viene fatto e così – per quanto il cliente possa essere di buon senso a tal punto di ricordarsi i soldi da lui spesi per effettuare il bilancio degli acquisti a fine mese – il venditore non è costretto a “dichiarare” quella sua piccola o grande entrata, pagando così un minor importo di tasse quell’anno. Questa si chiama evasione fiscale, il che non fa bene neanche al cliente dal buon senso appena citato che a causa della dimenticanza del venditore di prima, dovrà pagare le tasse in aumento (anche se per una piccola percentuale) ogni anno.
In conclusione: Cashback sì o cashback no?
Come appena sottolineato la parola cashback significa “ottenere indietro i soldi”, dall’inglese “cash” che significa “soldi” e “back” che vuol dire “indietro”. Di certo però per rispondere alla domanda “cashback sì oppure no?” ci vuole più di una motivazione, sicuramente più intelligente e avanti rispetto al “mi rimborsano se pago”. Sicuramente la risposta a questa domanda è sì poiché, sebbene possa essere alla fine dei conti una strategia per disincentivare l’uso del contante, aiuta a prevenire e a contrastare quell’odiata evasione fiscale di cui tutti vorremmo liberarci. Ecco perché per un’Italia più giusta e all’avanguardia è importante aderire al cashback.
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