Apre venerdì 11 giugno la IV edizione dell’Esposizione Triennale di Arti Visive a Roma dal titolo Global Change, Anni Venti. La mostra, articolata su cinque sedi espositive, indagherà i cambiamenti globali dell’ultimo ventennio
Roma riparte con la quarta edizione della Triennale di Arti Visive che si svolgerà dall’11 giugno al 15 luglio 2021. Sostenuta dal Gruppo Start, organizzazione che si occupa di editoria e mostre d’arte internazionali, con il patrocinio morale del Ministero dei Beni Culturali (per quanto riguarda la rassegna presso la Galleria della Biblioteca Angelica) in quest’edizione parteciperanno oltre duecento artisti italiani con trecento opere esposte in cinque spazi espositivi: Galleria del Cembalo – Palazzo Borgese (Largo Fontanella Borghese 19), Palazzo della Cancelleria con la personale di Rossella Pezzino de Geronimo (Piazza della Cancelleria 1), Galleria della Biblioteca Angelica (Piazza di S. Agostino 8) Palazzo Velli-Expò (Piazza di Sant’Egidio 10) Medina Rome Art Gallery (Via Angelo Poliziano 32-34-36).
La mostra vanta in ogni sua edizione autorevoli partecipazioni di critici e storici d’arte che ne hanno dato testimonianza. Da Achille Bonito Oliva a Vittorio Sgarbi sino a Philippe Daverio che nell’edizione 2014 ha dichiarato come “il merito della manifestazione romana è quello di coinvolgere numerosissimi artisti, favorendo lo sviluppo dell’arte italiana”. Ad inaugurare quest’anno la mostra sarà il noto storico Daniele Radini Tedeschi il quale ha affermato come “La città di Roma, con tale manifestazione, potrà accogliere un interessante fervore culturale, viatico per il domani”
Il titolo è estremamente attinente ai tempi che viviamo: “ANNI VENTI-Global Change” una finestra visuale sui cambiamenti climatici, sociali e geopolitici di un ventennio assai travagliato, caratterizzato prevalentemente dall’attuale decorso pandemico. In un periodo di divisioni sociali, politiche e disuguaglianze economiche è occasione di riflessione sui tempi attuali.
Crisi climatica, sociale, sanitaria raccontata da ogni artista, narratore di sé stesso e dell’intera collettività. Se la politica non riesce a dare certezze e risposte sarà l’arte, qui in mostra, uni strumento per reinventare spazi, relazioni, reclamando rispetto per l’ambiente -come nella personale della fotografa e visual artist Rossella Pezzino de Geronimo- inclusione, identità, nuove norme sociali che possano assicurare una migliore qualità della vita. “ANNI VENTI-Global Change” diviene così spazio libero di confronto, non virtuale ma reale, una fucina di idee nella quale la spiritualità dell’arte non offre facili risposte ma pone nuove e stimolanti questioni.
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