Riparte il turismo sulla Costiera d’Amalfi, in Campania. Tra il 20 e il 28 maggio riaprono gli alberghi più esclusivi, tra Positano, Amalfi e Ravello, pronti ad accogliere i turisti, con attenzione ai protocolli di sicurezza. Gli annunci delle riaperture da parte del governo, con i graduali allentamenti delle misure anti-Covid, e la campagna vaccinale che sta producendo i primi positivi risultati, regalano moderato ottimismo al settore della ricettivita’ che in Italia, secondo l’ultimo rapporto Enit (prima della pandemia) pesava per circa il 13% del Prodotto interno lordo.
“Ci sono buoni segnali, le previsioni per la stagione sono ottimistiche”, spiega Andrea Zana, general manager di ‘Il San Pietro‘ di Positano, “sicuramente migliori dello scorso anno in cui riaprimmo il 3 luglio. Registriamo un netto aumento delle prenotazioni di ospiti italiani ed europei, mentre riavremo gli americani da luglio. Per ora abbiamo pianificato la chiusura alla fine di ottobre”.
Per quanto riguarda il rispetto dei protocolli di sicurezza interna, in attesa che tutti gli operatori del comparto turistico territoriale siano vaccinati, sono state confermate le stesse prescrizioni, o quasi, dello scorso anno: purificazioni d’aria nelle singole camere e negli spazi pubblici interni, costante sanificazione degli ambienti, dei bagagli dei clienti all’arrivo e tamponi rapidi al personale dipendente con cadenza settimanale. Restano obbligatori i dispositivi di protezione individuale e il rispetto del distanziamento interpersonale. “Il nostro personale è già formato”, prosegue Zana.
“Lavoreremo col 10% in meno di camere rispetto alla capacità abituale, proprio per poter rispettare i protocolli. Gli accessi a spa, palestra e piscina saranno contingentati e gestiti su prenotazione. Ai clienti garantiremo piu’ spazi all’aperto grazie anche alle nostre tre linee di ristorazione, con formule veloci per il bar”.
Dal 16 maggio è abolito l’obbligo di quarantena per chi arriva in Italia dai Paesi dell’Unione Europea, da quelli dell’area Schengen che non fanno parte dell’Unione e da Regno Unito e Israele. Revoca che dovrebbe essere presto ampliata anche a turisti provenienti da Canada, Giappone, Emirati Arabi Uniti, che si aggiungeranno ai voli Covid-tested già sperimentati con gli Stati Uniti. Resta, invece, l’obbligo di esibire un certificato che dimostri l’esito negativo di un test molecolare o antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso in Italia.
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