Accoglienza immigrati tra Frosinone e Caserta: 8 misure cautelari
I militari della Guardia di Finanza di Cassino, unitamente agli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Cassino, al termine di un’articolata indagine di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica a quella sede hanno dato esecuzione, nello scorso marzo, ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cassino, Dott. Salvatore Scalera, nei confronti di 8 soggetti di cui 3 sottoposti agli arresti domiciliari e 5 colpiti dal divieto di esercitare attività imprenditoriale.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Emanuele De Franco della Procura della Repubblica di Cassino, avevano consentito di ricostruire molteplici illeciti commessi da alcune cooperative attive nel settore del sistema dei Centri di Accoglienza Straordinaria (C.A.S.) di cittadini stranieri tra le province di Frosinone e Caserta, in relazioni ai quali venivano ascritti agli indagati, a vario titolo, i reati di truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, autoriciclaggio, emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.
Le investigazioni, in particolare, avevano fatto emergere un illecito sistema di gestione dell’accoglienza da parte delle individuate cooperative, le quali certificavano alle Prefetture la corretta esecuzione dei servizi in favore degli ospiti nonostante vi fossero numerose irregolarità, quali: locali angusti, sporchi, pericolanti ed in pessime condizioni igieniche, camere anguste e sovraffollate oltre il limite consentito, scarso numero di operatori ed assenza dei servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, mediazione linguistica e culturale.
In alcuni casi, inoltre, veniva attestata la presenza di numerosi cittadini stranieri che in realtà si erano allontanati dalle strutture da diverso tempo, in modo tale da percepire la quota giornaliera spettante per la presenza sul territorio nazionale.
Gli ingenti profitti frutto delle condotte illecite poste in essere venivano trasferiti mediante operazioni di riciclaggio mascherate dall’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. In esecuzione del decreto di sequestro disposto dal G.I.P., unitamente alle misure cautelari personali, le puntuali ricostruzioni patrimoniali effettuate dai Finanzieri del Gruppo di Cassino hanno permesso di sequestrare conti correnti e beni immobili ad uso commerciale e residenziale, tra cui due immobili di pregio in una famosa località turistico-balneare della Campania, per un valore complessivo di oltre 750.000 euro.
La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza – integrandosi ciascuno nelle rispettive competenze – con questa operazione hanno svolto un’attività che si inserisce in un più ampio quadro di tutela del bilancio dello Stato e degli Enti Locali volto al contrasto dello sperpero di denaro pubblico, di vitale importanza in questo periodo di crisi economica legata all’emergenza pandemica.
Articolo pubblicato il giorno 5 Maggio 2021 - 14:20