Tumore al seno, presso l’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli parte il “Progetto Donna” della Breast Unit diretta da Francesco D’Andrea, direttore del dipartimento di chirurgia plastica e neo direttore del percorso chirurgico riservato ai problemi della mammella femminile che così sottolinea: «In questo momento in cui la pandemia continua a correre e i contagi non diminuiscono o restano stabili, al di là delle problematiche legate ai piani vaccinali troppo spalmati nel tempo e alle restrizioni a mio avviso inadeguate, la chirurgia plastica continua a fare il suo dovere operando a livello di sistema sanitario nazionale sulle patologie che non possono fermarsi di fronte all’emergenza sanitaria e cioè i tumori».
“PROGETTO DONNA”
Massima attenzione da parte di D’Andrea ai problemi legati alla mammella e, di conseguenza, alla donna. Da questo presupposto parte il nuovo progetto dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli fortemente voluto dal direttore generale Anna Iervolino e dal direttore sanitario Emilia Vozzella: «Nel ruolo di responsabile del percorso chirurgico della Breast Unit – spiega D’Andrea – insieme a tutto lo staff abbiamo messo in moto un programma specifico, al fine di riprendere le campagne di screening per il tumore mammario attualmente ferme e soprattutto per offrire in maniera adeguata e tempestiva la risoluzione a trecento sessanta gradi di problematiche che riguardano la mammella femminile, dalla diagnostica alla terapia». Ma quali saranno le novità? «Tutto il percorso che spetta alla donna avrà un valore aggiunto che non tutti i centri di senologia offrono, soprattutto nel Meridione: quello di avere a disposizione una struttura che consente di rispettare gli standard internazionali di qualità della terapia del tumore mammario, comprendendo contemporaneamente anche la ricostruzione della mammella stessa».
Allarmanti infatti i dati relativi al 2020 in Italia: secondo l’ultimo rapporto Aiom-Airtum il tumore più frequentemente diagnosticato è il carcinoma mammario (54.976, pari al 14,6% di tutte le nuove diagnosi di tumore). «Sappiamo come il cancro della mammella sia in continua crescita – continua D’Andrea – e che la cura, spesso chirurgica seguita da trattamenti oncologici, non in tutte le strutture prende la ricostruzione mammaria e quindi la demolizione della mammella per tumore, diventa no così un disastro anche dal punto di vista psicologico. Presso la nostra azienda invece noi offriamo un percorso completo a chi ha la sfortuna di incontrare il cancro, comprendendo contemporaneamente anche tutte le tecniche più moderne di ricostruzione della mammella stessa».
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