Aveva intessuto una serie di legami criminali con altri clan della zona vesuviana e dell’Agro Ncerino ma anche con cosche della ‘ndrangheta ed era diventato il ‘padrone assuluto’ degli affari illeciti tra Poggiomarino e dintorni. Ma stamane l’ascesa criminale Rosario Giugliano ‘o minorenne รจ finita con i 26 arresti.
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In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito unโordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dallโufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia- nei confronti di 26 (ventisei) soggetti, gravemente indiziati, a vario titolo, di aver fatto parte di due distinte organizzazioni criminali.
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Lโodierno provvedimento trae origine da unโampia ed articolata attivitร dโindagine, strutturata anche sul profilo patrimoniale, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e sviluppata dal Nucleo Investigativo Carabinieri di Torre Annunziata nellโarco temporale compreso tra la fine del 2016 e febbraio 2020, che ha riguardato due sodalizi criminosi operanti su Poggiomarino, in lotta tra loro per lโegemonia sul medesimo territorio, ma capaci di ricercare e trovare un sostanziale equilibrio nellโapprovvigionamento comune di sostanze stupefacenti su larga scala.
Al clan storicamente giร riconosciuto su quel territorio, riconducibile a GIUGLIANO Antonio โoโsavarielloโ, luogotenente del clan FABBROCINO detenuto presso il Carcere di Nuoro, si รจ affiancata e contrapposta una nuova entitร criminale sorta a seguito della scarcerazione del pregiudicato GIUGLIANO Rosario, oโminorenne, solo omonimo di GIUGLIANO Antonio.
L’ASCESA DI ROSARIO GIUGLIANO O MINORENNE
Storico sicario del clan GALASSO, GIUGLIANO Rosario rientrava sul territorio di Poggiomarino a partire dal 2016 fruendo dapprima di alcuni permessi premio e poi ottenendo la liberazione al termine di una lunga pena detentiva.
Lโobiettivo di GIUGLIANO Rosario era di ricercare occasioni e spazi criminali per affermare lโautonomia di un clan autoctono, proprio nella consapevolezza che il clan dominante su Poggiomarino era capeggiato da GIUGLIANO Antonio proveniente da Palma Campania ed imposto sul territorio dal ras FABBROCINO Mario.
Desideroso di appoggi criminali, GIUGLIANO Rosario intraprendeva alleanze con i BATTI di San Giuseppe Vesuviano e con gruppi criminali dellโagro nocerino sarnese, in particolare con i FERRAIUOLO di Pagani mentre, in virtรน dellโascendenza con il potente clan MOCCIA di Afragola, ha rivendicato maggiori spazi operativi arrivando piรน volte allo scontro con il clan di GIUGLIANO Antonio, retto dal figlio GIUGLIANO Giuseppe Giuliano. ร emblematico di tale situazione di fluiditร criminale lโagguato organizzato da sodali del clan di GIUGLIANO Rosario in danno della Caffetteria GIUGLIANO lโ11.03.2017 in pieno centro a Poggiomarino, mediante spari esplosi ad altezza dโuomo. Il commando ha agito nella convinzione che il predetto GIUGLIANO Giuseppe Giuliano fosse allโinterno del bar ed allo scopo di ridimensionare la sua figura criminale.
I LEGAMI CON I PAGANESI
Il clan costituito da GIUGLIANO Rosario, che per lungo tempo ne ha coordinato le attivitร dal carcere attraverso la compagna CAPUTO Teresa, portaordini del ras verso i promotori liberi, era composto dallo stesso GIUGLIANO Rosario, nel ruolo di vertice e promotore, unitamente ai suoi piรน diretti fiduciari MANZELLA Alfonso, SORRENTINO Cristian, promotori ed organizzatori dellโassociazione, e sovrintendenti alle attivitร illecite nel campo delle estorsioni e del commercio di stupefacente. In posizione subalterna, IERVOLINO Antonio e IERVOLINO Salvatore, curavano il raccordo tra i vertici del gruppo e le altre componenti del clan dedite al controllo del territorio ed al commercio dello stupefacente, tra cui รจ opportuno menzionare OREFICE Giovanni, NAPPO Giuseppe e MARANO Domenico Gianluca, costituenti, tra lโaltro, il braccio armato del clan, deputato a commettere azioni di fuoco ed atti intimidatori.
IL RAPPORTO CON IL CLAN FORMICOLA
Con particolare riferimento allโassociazione finalizzata al traffico di stupefacenti, promanazione dello stesso clan capeggiato da GIUGLIANO Rosario ed a cui รจ stata attribuita lโaggravante dellโagevolazione mafiosa cui allโart. 416bis1 c.p., รจ emersa una fitta rete di spaccio di cocaina e marijuana, approvvigionata rispettivamente da esponenti del clan FORMICOLA di San Giovanni a Teduccio (URIO Giovanni e suo figlio Pasquale) e dalla famiglia BATTI. Le cessioni di narcotico avvenivano mediante una fitta rete di pusher anche nella Piana del Sele e nel Cilento ed attraverso persone insospettabili (MINGO Giuseppe guardia giurata, DEL REGNO Giuseppe titolare di pizzeria, CIOFFOLETTI Antonietta addetta presso unโimpresa di pulizie).
Lโindagine ha consentito di riscontrare il traffico di stupefacenti attraverso il sequestro di ingenti quantitativi di marijuana e di hashish, con la partecipazione anche di alcune donne e minorenni in qualitร di custodi dello stupefacente da smerciare.
GLI AFFARI CON LA COSCA PESCE BELLOCCO
Nella parte conclusiva dellโattivitร dโindagine era peraltro emerso che GIUGLIANO Rosario, sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S., aveva spostato lโasse dei traffici illeciti a Pagani, avvalendosi della complicitร del figliastro MANZELLA Alfonso, cantante neo melodico, che attraverso le proprie canzoni reclutava sodali e lanciava invettive verso Forze dellโOrdine e Magistratura.
Il clan di GIUGLIANO Giuseppe Giuliano รจ risultato operativo soprattutto nel campo dellโapprovvigionamento di sostanze stupefacenti ed รจ risultato in contatto con la nโdrina calabrese dei PESCE-BELLOCCO della Piana di Gioia Tauro, dalla quale si riforniva di marijuana attraverso ELIA Giosafatte Giuseppe. Il narcotico veniva poi trasportato e custodito da incensurati insospettabili quali DE MICHELE Francesco e DE FILIPPO Adriano, i quali utilizzavano anche furgoni di copertura per la distribuzione del caffรจ quali vettori per movimentare lo stupefacente.
Altro settore nel quale รจ risultato ben inserito il clan GIUGLIANO รจ il riciclaggio di denaro sporco allโinterno di numerose aziende ubicate anche al dรฌ fuori dei confini regionali.
Le indagini patrimoniali, estese ai nuclei familiari degli indagati GIUGLIANO Rosario, VIESTI Domenico, CAPUTO Teresa, VORRARO Francesco, OREFICE Giovanni, IERVOLINO Antonio, IERVOLINO Salvatore Tommaso, MANZELLA Alfonso, MINGO Giuseppe, DE MICHELE Francesco, NAPPO Mario, GIUGLIANO Giuseppe Giuliano, DE Filippo Adriano, SORRENTINO Cristian e PISCIOTTA Elia hanno consentito di evidenziare lโeffettiva sussistenza di disponibilitร economiche e flussi monetari con reinvestimenti, anche immobiliari, ritenuti sproporzionati ai redditi dichiarati, documentando le sperequazioni risultanti al momento di ogni singolo acquisto e quella maturata negli anni.
Sulla base delle risultanze investigative, รจ stato pertanto emesso un decreto di sequestro preventivo relativamente a beni mobili (7 autoveicoli e 3 motocicli), immobili (14 appartamenti e 8 terreni), rapporti finanziari (88 rapporti finanziari e 8 polizze assicurative), imprese (1 ramo dโazienda, 5 quote di capitale sociale nonchรฉ i beni aziendali e strumentali di 13 societร ), per un valore complessivo stimato in circa 50.000.000,00 euro.
Articolo pubblicato il giorno 19 Aprile 2021 - 12:05