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Scoperti 13 laboratori tessili illegali nella zona vesuviana

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Imprenditori cinesi del settore tessile con laboratori irregolari smaltivano gli scarti di lavorazione sul Vesuvio. Scoperti e sequestrati 13 laboratori nella zona Vesuviana.

Stamane i militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli, del Gruppo Carabinieri Forestale, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso da questa Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di 13 laboratori tessili abusivi gestiti da soggetti di nazionalità cinese, di oltre 210 attrezzature per attività tessile e di un’autovettura in uso a due soggetti di nazionalità italiana utilizzata per lo smaltimento illecito di rifiuti speciali derivanti dalla attività dei predetti opifici.

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Il reato per cui si procede è quello di illecita attività di gestione di rifiuti speciali, previsto dall’art. 256 del decreto legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale). Il provvedimento odierno scaturisce da un’articolata attività investigativa delegata da questa Procura della Repubblica alla polizia giudiziaria nell’ambito della prevenzione repressione di illeciti in materia di gestione rifiuti speciali, derivanti dal ciclo di produzione del settore tessile, illecitamente smaltiti in alcuni dei comuni rientranti nella cosiddetta “Terra dei fuochi”.

Le indagini, svolte dai Carabinieri Forestale e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, hanno avuto inizio nel mese di luglio 2020, allorquando, mediante l’utilizzo di telecamera nascosta, si accertava che sulla pubblica via, nel comune di Poggiomarino, un soggetto, ivi giunto a bordo di un’autovettura, smaltiva illecitamente diversi sacchi in plastica di colore nero contenenti scarti di lavorazione del settore tessile. I successivi servizi di pedinamento, anche con l’ausilio di sistema satellitare GPS, hanno permesso di individuare l’esistenza di tredici laboratori tessili abusivi, ubicati nei comuni di Poggiomarino, San Giuseppe Vesuviano, Terzigno, Ottaviano e Sarno, i cui gestori, in prevalenza di nazionalità cinese, facevano sistematicamente ricorso all’illecita intermediazione dei due indagati di nazionalità italiana per smaltire in maniera illegale i rifiuti prodotti, abbandonandoli sul territorio. Grazie alla verifica incrociata presso i competenti uffici nonché presso la società fornitrice di energia elettrica, è emerso che i laboratori tessili, sottoposti a sequestro, sono totalmente abusivi, in quanto ubicati in immobili locati ad uso abitativo e privi delle necessarie autorizzazioni amministrative per l’esercizio dell’attività.

Le indagini hanno consentito di accertare, altresì, l’alimentazione, da parte degli attuali indagati, di discariche abusive già esistenti o la realizzazione di nuovi siti di smaltimento illecito di rifiuti, ubicati in zone periferiche, spesso a vocazione agricola, e non ancora degradate dal fenomeno dell’abbandono di rifiuti. In particolare, nel corso delle indagini sono stati accertati e documentati ben 27 episodi di smaltimento illecito di rifiuti. Il sequestro d’urgenza si è reso necessario al fine di impedire la reiterazione delle condotte illecite e l’ulteriore aggravamento della compromissione ambientale dei territori interessati dagli sversamenti abusivi dei rifiuti speciali.


Articolo pubblicato il giorno 21 Aprile 2021 - 13:08

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