Si appropriavano di auto prese a noleggio in Italia, le “ripulivano” e le inviavano dietro compenso in Francia per poi trasferirle definitivamente in Algeria o in Germania.
E’ l’accusa a carico di un’organizzazione criminale con base nel Napoletano, smantellata con dieci arresti e tre misure piu’ lievi dalla Polizia Stradale di Napoli e Bologna, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord. In carcere, su ordine del Gip del tribunale di Napoli Nord, e’ finito un 27enne di Casavatore, ritenuto il capo dell’associazione a delinquere, che spendeva i cospicui proventi illeciti in beni di lusso, da capi di abbigliamento a orologi molto costosi, e aveva forti contatti con la criminalita’ di Marsiglia e Nizza; con il 27enne sono finite agli arresti domiciliari altre nove persone mentre per tre indagati il Gip ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In totale sono 25 gli indagati.
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Tredici persone arrestate per associazione a delinquere, riciclaggio e truffa in danno di società di noleggio auto: beccate attraverso l’uso dei captatore informatico Trojan, che ha consentito alla pg di intercettare chat e immagini dei membri
Quattro A3 scomparse nel nulla mentre il gps le segnalavano ancora in Campania: intanto le auto erano state smistate in Algeria e Germania
All’esito di una articolata e complessa attività investigativa svolta dalla polizia stradale di Bologna, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, nella mattinata del 22 aprile personale dei compartimenti della Polizia Stradale di Bologna e di Napoli hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord nei confronti di 13 persone, per i delitti di associazione per delinquere, riciclaggio ed appropriazione indebita, una in carcere, nove agli arresti domiciliari e tre con obbligo di presentazione alla PG.
Le indagini, durate oltre un anno, sono scaturite dalla denuncia, sporta a Bologna, da una società di noleggio a lungo termine, alla quale erano state sottratte quattro veicoli Audi Q3 che, noleggiati da prestanomi, dopo la formazione di falsa documentazione, erano stati trasportati in Francia e da qui successivamente trasferiti in Algeria, nella città di Tebessa (da qui il nome attribuito all’operazione) e in Germania.
Gli elementi di prova sono stati acquisiti attraverso intercettazioni telefoniche, servizi di appostamento e pedinamento ed anche con intercettazioni telematiche attraverso l’uso dei captatore informatico, il c.d. Trojan, che ha consentito alla pg di intercettare chat e immagini nelle quali i membri dell’associazione, tutti disoccupati, si scambiavano files anche relativi ai consistenti profitti che conseguivano, immediatamente reinvestiti, soprattutto dal capo dell’organizzazione, in acquisti di beni di lusso, dall’abbigliamento agli accessori fino a costosi orologi.
Il capo dell’organizzazione, F.P., un 27enne di Casavatore, nei cui confronti il gip ha applicato la misura cautelare della custodia in carcere, agiva d’intesa con la criminalità organizzata francese di Marsiglia e Nizza, città quest’ultima che era diventata il centro operativo dell’organizzazione.
Dopo essersi procurato i veicoli, alcuni noleggiandoli, altri acquisendoli dai proprietari che successivamente ne denunciavano falsamente il furto, F.P. affidava ad alcuni sodali il compito di bonificarli dai dispositivi di antifurto satellitari. I GPS però, una volta rimossi, non venivano disattivati; in tal modo le macchine risultavano ancora in circolazione nell’area campana per non destare sospetti nei noleggiatori.
Altri membri del sodalizio, i c.d. drivers, trasferivano i veicoli all’estero dove venivano muniti di falsa documentazione grazie alla quale le autorità tedesche e francesi le immatricolavano in via temporanea per finalità commerciali.
Nelle città di Marsiglia e di Nizza i veicoli venivano intestati a cittadini algerini e immediatamente imbarcati per il Nord Africa.
Allo stato sono state individuate come responsabili a vario titolo dei reati 25 persone e sono state ricostruite le vicende di 22 veicoli. Di questi, con la cooperazione dell’Interpol, ne sono stati recuperati 10 in Algeria, Francia, Germania e Italia; degli altri 12 è in corso la localizzazione. Il valore complessivo è di circa 900mila euro.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 23 Aprile 2021 - 11:11