“È assurda la decisione del Giappone di riversare in mare dal 2022 oltre un milione di tonnellate di acque contaminate della centrale nucleare di Fukushima, che produrrà non solo ripercussioni dal punto di vista ambientale e sanitario per l’area interessata, ma anche l’avvio di un metodologia di “smaltimento materiale tossico” che potrà essere seguita in futuro da altri Paesi. Le istituzioni internazionali devono quindi intervenire duramente e non far passare il messaggio che gli effetti nocivi delle radiazioni sono strettamente legati ai quantitativi con cui l’organismo o l’ambiente vengono in contatto e quindi la procedura potrebbe sembrare del tutto sicura”. Lo ha detto Vincenzo Peretti, docente del dipartimento di Medicina Veterinaria della Federico II e attivista di Europa Verde.
“Inoltre secondo una stima Coldiretti – aggiunge Peretti – sono oltre 21 milioni i chili di prodotti ittici che arrivano in Italia dalle acque giapponesi. Già nel 2011 dopo il disastro nucleare di Fukushima avevamo espresso la nostra preoccupazione su cosa sarebbe successo sul destino di quelle acque contaminate e soprattutto sulla possibilità che quel pesce congelato e i relativi sottoprodotti potesse arrivare sulle nostre tavole. A quel tempo non fummo creduti. Ed allora, almeno questo lo possiamo decidere noi consumatori, controlliamo sempre l’origine del pesce acquistato leggendo l’etichetta, che per legge deve riportare la zona di pesca, e scegliere la “zona Fao 37”, saremo così sicuri che stiamo acquistando un prodotto pescato esclusivamente nel Mar Mediterraneo.
“Lo avevamo già denunciato dieci anni fa, ma purtroppo, a distanza di tempo, nulla è cambiato. Il rischio è alto e per questo, nei prossimi giorni, ho deciso di proporre un’audizione con tutte le associazioni che si occupano di pesca in Campania per analizzare la situazione nella nostra regione e cercare di capire come individuare il pesce potenzialmente radioattivo ed evitare che entri nel nostro sistema alimentare, così da evitare che possa finire sulle nostre tavole e avvelenarci”. Così Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde e presidente dell’VIII Commissione Agricoltura, Caccia e Pesca.
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