ES17, cosi’ veniva chiamato il ragazzo che appena 19enne era a capo del clan del centro storico di Napoli insieme al fratello Pasquale, e’ stato ucciso in un agguato nell’estate 2015 durante una ‘guerra’ con la ‘famiglia’ Buonerba. I carabinieri questa mattina sono andati nel palazzo della famiglia del ras ucciso della cosiddetta paranza dei bambini, per la giovane eta’ di capi e affiliati, e hanno iniziato a rimuovere o cancellare alcuni oggetti tra cui un’opera che raffigura ES17 in un altare dedicato alla Madonna.
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All’arrivo dei militari ci sono stati dei momenti di tensione poiche’ i parenti rivendicavano la proprieta’ privata dell”altarino’. Nei Decumani sui muri, in piu’ punti, sono presenti le scritte inneggianti il clan e la sigla che identifica Emanuele Sibillo. Una di queste si trova nella via che porta all’ingresso del palazzo, e raffigura una pistola con la scritta “Sibillo Regna”. Questa mattina, nel centro storico di Napoli e’ scattato un blitz che ha portato all’arresto di 21 persone ritenute affiliate al gruppo.
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