“Si chiama riapertura ed è giusto festeggiare con tutti gli onori che merita l’incontro di attori, testi e registi con il pubblico dopo questo lunghissimo periodo di chiusura dei teatri, ma in realtà il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale non ha mai chiuso la sua attività, almeno non nel senso del lavoro teatrale, della produzione di spettacoli, e della progettazione culturale”, – si legge in una nota del direttore del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale Roberto Andò in vista della riapertura dei teatri consentita dallo scorso 26 aprile nelle regioni del paese in zona gialla -.
“Una intensa progettazione culturale – sottolinea ancora il direttore – che conferma il ruolo e le funzioni pubbliche del Teatro Nazionale a favore del territorio, della comunità degli artisti, delle maestranze, come testimoniano i dati e i numeri riferiti al periodo”.
Tra produzioni e coproduzioni i titoli messi in scena sono stati 11, di cui 7 gestiti dal Teatro di Napoli (ovvero Spacciatore. Una sceneggiata, La vita nuda, Hospes-itis, Il sorriso di San Giovanni, Il filo di mezzogiorno, L’ultimo nastro di Krapp) e 4 dai partner di coproduzione (ovvero Pupo di zucchero, Occhi gettati, Padri e figli, Solaris).Per le produzioni e coproduzioni sono stati impiegati oltre 200 scritturati tra artisti, collaboratori e tecnici. I 40 dipendenti (38 a tempo indeterminato e 2 a tempo determinato) hanno svolto 0 ore di cassa integrazione. Sono state effettuate complessivamente più di 10.000 giornate lavorative.
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In questi mesi di chiusura il Teatro nazionale ha mantenuto – implementando via via i necessari supporti tecnologici e digitali – il contatto col suo pubblico in altre forme, con un riscontro di assoluto successo, come è accaduto per la messa in onda su Rai5 di Piazza degli Eroi con la regia di Roberto Andò lo scorso gennaio, o per gli spettacoli trasmessi in streaming sulle piattaforme social, promossi attraverso video documenti, come il film di Lucio Sorrentino Prenditi cura di me, o il dietro le quinte dello spettacolo Spacciatore.Una sceneggiata di Andrej Longo e Pierpaolo Sepe con la regia dello stesso Sepe, in collaborazione con Mad Entertainment.
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