Noi, pupazzi
Campania Danza
Proveniente da Salerno
con Marco De Simone
autore, regia Marco De Simone
scenografia Marida Niceforo
musiche orig. Marco De Simone
Streaming Domenica 18 aprile ore 19,30
Il burattinaio Saul fa sognare gli abitanti del suo paese con le favole che inventa e mette in scena per loro. L’avvento delle Leggi razziali del ’38 sconvolge la sua vita, come quella di migliaia di altre persone, ma non sopprime la necessità di dare voce ai suoi pupazzi. Continuerà a raccontare le sue storie alle persone che fuggono e si nascondono con lui, offrendo loro l’occasione per distrarsi, commuoversi, sorridere, nonostante la realtà inaccettabile che li circonda. Lo spettacolo denuncia l’orrore della discriminazione e della persecuzione in senso universale. La vicenda narrata è ambientata alla fine degli anni ’30 in un probabile paese della provincia italiana, quindi ha un riferimento storico ben preciso; tuttavia, non si tratta di uno spettacolo sulla Shoah o sulle deportazioni – in scena non si parla mai di campi di concentramento, gas, sangue. La storia di Saul, piena di passione e speranza, vuole essere un inno alla vita, un monito a valorizzare l’esistenza nel rispetto di coloro a cui è stata strappata senza motivo.
I Fuochi di San Pancrazio
Virò
Proveniente da Matera
con Francesco Siggillino
voce Martina Barbarito violino Giulio Canosa
percussioni, chitarra Guido Gioioso
fisarmonica chitarra Biagio Labbate
regia di Francesco Siggillino
Streaming Domenica 18 aprile ore 20.30
Lo spettacolo è un adattamento teatrale liberamente ispirato al soggetto cinematografico di Rocco Scotellaro “i Fuochi di San Pancrazio” con la supervisione di Carlo Levi inserito nella raccolta di inediti “Giovani Soli” pubblicato da “Basilicata Editrice” dopo la scomparsa dell’autore. Avrebbe raccontato “la vita e le vicende di un importante pirotecnico di lucania e della sua famiglia attraverso gli alti e i bassi della sua fortuna: le disgrazie, le difficoltà, i modesti successi, la fama raggiunta in una cerchia sempre più larga di paesi, le sventure che lo obbligano a ricominciare continuamente da capo e al coraggio col quale le affronta e continua la sua vita.” Tratto da una storia vera, coinvolgente, una “ Lucanità inedita” ci viene presentata. Rocco Scotellaro si appassiona alla straordinaria vita del suo compaesano vissuto nel 900’, il Cavalier Pancrazio Salomone, designato di questo titolo alle Isole Egee in seguito ad una gara di fuochi pirotecnici dove fu decretato il vincitore assoluto e di fatto il più famoso fuochista di Lucania arrivando ad aprire anche una fabbrica in America. Pone il focus su quest’arte nobile, preziosa, ormai quasi dimenticata. Nel 900’ la fabbrica sita in Tricarico diventa un crocevia di aspiranti costruttori di fuochi che accorrono da tutta la regione, anche dalla Campania e dalla Puglia .
CA/1000
Estudio
Proveniente da Napoli
con Noemi Francesca
drammaturgia Enrico Manzo ,
regia Luisa Corcione
voci registrate Lino Musella Giacinto Palmarini
sound design e musiche Marco Vidino musiche Peppe Voltarelli
aiuto regia Federica De Filippo assistente di scena Carlo Toscano
fotografie Guido Mencari
Streaming Domenica 18 aprile ore 21,30
Ca/1000 vuole raccontare la storia di un’anima rappresentando i momenti salienti della vita di Camille Claudel, artista di fine ‘800, dall’arrivo in manicomio a Monfavet fino alla sua uscita vittoriosamente perdente. Nelle sue opere è riuscita a scolpire l’animo umano, cogliendone la bellezza ma anche la crudezza e tutti quegli aspetti di cui solitamente non si vuole parlare. Gli elementi che accompagnano il personaggio in Ca/1000 sono rappresentati dal sonoro delle voci, che vengono percepite ora come una presenza assordante, ora come un tenero ricordo, da sculture, da dipinti che rappresentano le sue compagne di viaggio che l’hanno accompagnata per trent’anni della sua esistenza. Si mette in scena il coraggio di una donna, di un’artista, la forza che l’ha resa profonda ed autentica, ma anche logorata e pazza. Dopo l’abbandono di Rodin, Camille ha lottato moltissimo per affermare il suo talento in un periodo in cui la scultura era ancora appannaggio maschile, ma ha ceduto alla fine per le contingenze economiche insuperabili per una donna sola di quell’epoca. Per tal motivo in Ca/1000 le vicende dell’esistenza personale e gli esiti dell’opera sono inestricabilmente mescolati e fusi nel comune fallimento. Molte delle sculture presenti in scena sono il suo diario, il grido disperato di un’anima che passa dalla felicità di un tormentato rapporto d’amore e quello che la legò per alcuni anni a Rodin, fino al rancore e alla rêverie di ciò che non è stato e mai potrà essere. Si metterà in scena l’esaltazione amorosa, l’illusione della felicità e delle promesse di fedeltà, dell’abbandono, del risentimento, della solitudine estrema, dell’amara consapevolezza di una ferita che mai potrà rimarginarsi. A lei fu data la dolorosa capacità di “dare forma alle proprie visioni interiori, di strappare all’ignoto che ci abita il salvame del nostro intimo” di cui parla Rilke, nelle Elegie duinesi, brandelli di verità, di un vedere più nitidamente ciò che altri potevano solo superficialmente intuire. Perché sono, le sue opere, sofferenza pagata.
Processo a Mastro Titta
Proveniente da Roma
Con Cristiano Arsì, Alberto Brichetto e David Capoccetti,
Regia e Drammaturgia Emanuele Bilotta.
Musiche origianali eseguite dal vivo
Streaming Lunedì 19 aprile ore 19,30
“Processo a Mastro Titta” è l’ideale prosecuzione del film di Luigi Magni, In nome del Papa Re. Sullo sfondo della Roma papalina, mentre si svolge il Giubileo del 1825, Papa Leone XII ha il compito di salvaguardare il potere temporale della Chiesa dai gruppi rivoluzionari che agitano la serenità dello Stato Pontificio, auspicando in una presa del potere. In questa strenue difesa è necessaria la presenza di Mastro Titta, il boia di Stato più famoso che si ricordi.La piece si svolge durante la notte del 23 novembre 1825, quando, dopo aver decapitato Angelo Targhini e Leonida Montanari, due carbonari accusati del tentativo di omicidio di un infiltrato nell’organizzazione, Mastro Titta sta facendo ritorno a casa, attraversando Ponte Sant’Angelo, per tornare nel lato di Roma riservato agli uomini di Chiesa. Qui viene fermato da due carbonari, compagni dei malcapitati uccisi poche ore prima, i quali vogliono vendicare i loro “cugini” e, braccato il boia in un angolo, sono decisi a concedergli un “giusto processo” prima dell’esecuzione. Lo spettacolo, che si muove tra toni leggeri e canzonatori in parte e toni drammatici e di forte denuncia dall’altro, è il pretesto per trattare argomenti molto attuali: l’influenza del potere sulle vite delle persone, la precarietà dei gruppi organizzati rispetto all’egemonia secolare della Chiesa, la propaganda del potere rispetto al popolo (come nel caso dei cancelletti imposti alle osterie con la scusa di eliminare l’alcolismo e l’effetto ottenuto di avere le strade piene degli stessi che prima riempivano le osterie o nel caso della scelta di non obbligare il popolo al vaccino contro il vaiolo da parte del Papa stesso), fino alla repressione del diverso, tramite l’ampliamento del ghetto ebraico di Roma o, appunto, le esecuzioni in pubblica piazza nei confronti dei dissidenti come “esempio” verso tutti coloro che volessero imboccare quel tipo di idea.
Tango 109
Damarame; 238 Hangar delle arti
Proveniente L’Aquila
soggetto India Barett
aiuto-regia Alberto Longo
studio del movimento e coreografia danza aerea Chiara Ruggiero
concept, costumi, scenografia Damaka Atelier
Streaming Lunedì 19 aprile ore 20,30
Nella routine quotidiana del lavoro, spinti dalla noia della vita di tutti i giorni, non abbiamo mai desiderato essere una persona diversa? Una persona in grado di realizzare le proprie fantasie senza paura delle conseguenze? E cosa succederebbe se questo sogno diventasse realtà? Tra danza aerea e giocoleria, nella suggestiva ambientazione di una sartoria, TANGO 109 è un elaborato di circo teatro che indaga in un crescendo tecnico e narrativo il sogno grandioso e terribile di una piccola sarta annoiata.
Papparappéro arriva la papessa
SB Teatro
prima nazionale
Proveniente da Roma
di e con Giorgia Mazzucato
luci di Andrea Vannini
Streaming Lunedì 19 aprile ore 21,30
Un piccolo paesino. Cinque personaggi caratteristici: un vicesindaco di sinistra balbuziente, un’attrice di teatro borghese da metodo Stanislavskij e psicodramma spinto, un venditore di dischi cocainomane complottista di estrema destra, un’anziana cassamortara che parla solo nel grammelot del dialetto del posto e una clochard, ultima del paese, ultima del mondo che compare solo alla fine. Le storie, inizialmente separate, si uniscono all’indomani di un grande evento: nel paese sta arrivando la papessa (prima donna a ricoprire questo ruolo). Questa notizia crea scompiglio tra i cittadini, e in particolare nei nostri cinque protagonisti. Questi si preparano ognuno a proprio modo e tutti insieme (a parte la diretta interessata…) sono concordi nel cacciare la clochard che, non può essere vista dalla papessa per le strade del paese perché umilierebbe la cittadinanza intera. L’idea iniziale del progetto è nata nei primi mesi di lockdown (2020), da una riflessione sull’ipocrisia dell’essere umano e sulla necessità di renderla visibile e palpabile grazie all’ironia. Ispirata dalla visione dell’immortale Anna Marchesini, l’autrice inventa un mosaico di diverse specie umane tutte, per l’appunto, accomunate dall’ipocrisia con l’intento di creare una risata che, verso la fine dello spettacolo, rimane in gola tra sensi di colpa e sospiri. Eludendo la scelta di un tema principale da indagare (es: religione, guerra, omobitransfobia) lo spettacolo vuole lavorare su ciò che sta sotto, nelle retrovie dei grandi temi. L’ipocrisia, appunto. La mancanza di umanità e l’egoismo bestiale della nostra natura.
Magda – A very punk Soap Opera
di Guerrilla Sports!
Proveniente da Roma
Cast artistico
Michele Furfari
Valentina Violo
Riccardo Punpo
Streaming Martedì 20 aprile ore 19.30
MAGDA – A VERY PUNK SOAP OPERA è una commedia post-sovietica del collettivo Guerrilla Sports! Quanto dobbiamo tenere alla nostra libertà? Mai abbastanza, pensa MAGDA, escort BDSM che esercita la sua professione in una periferia scura di un imprecisato paese dell’est. Magda fa la vita ormai qualche anno e ha uno zoccolo duro di clienti che, sottomessi o meno, riempiono le sue giornate. Clienti affezionati, come il professore PILATJA, divorziato e con due figli a cui non paga gli alimenti per stare con lei, o i 12 schiavi, tra cui spiccano Dzuda, Pavel e Piotr. Quello di Magda è un lavoro che le permette di togliersi qualche sfizio, ma non è sufficiente per raggiungere un Occidente che rimane tanto lontano quanto desiderato. Tutto cambia quando Magda è sedotta da YSUS, un giovane trapper che è passato dalle liriche sociali delle sue composizioni – come Pussy Money Weed, o PRORAPSUPERSTAR – , al desiderio di fondare un movimento che permetta a un popolo schiavo e colonizzato culturalmente di tornare a credere in se stesso, trovando una possibilità di redenzione. E sarà proprio Magda il simbolo di questa rinascita, che si lascia convincere a abbandonare la professione e seguirlo, diventando una suffragetta per la lotta al racketing e per i diritti delle donne abusate.“Magda – a very Punk Soap Opera”, come il nome suggerisce, è una commedia punk, ed è punk in tutti i suoi aspetti: ci muoviamo nel solco dell’etica DIY, crediamo in un teatro povero, ma che esibisce orgogliosamente i suoi tratti scarni e essenziali. La nostra protagonista esprime una visione libertaria, con rabbia e con dolore, ma senza rinunciare a una vitalità che vuole arrivare dritta al cuore dello spettatore.
LA PESCATRICE DI PERLE
breve conversazione con H. A.
Acasa
Proveniente da Bari
Drammaturgia e regia Valeria Simone
Con Marianna De Pinto
Comunicazione e Ufficio stampa Marilù Ursi , Progetto Grafico Maria Grazia Morea
Costumi e oggetti di scena Porziana Catalano , Collaborazione artistica Marialuisa Longo
Streaming Martedì 20 aprile ore 20.30
“La pescatrice di perle” è colei che raccoglie i tesori del pensiero e della tradizione che erano andati perduti ed è in grado di renderli attuali, di utilizzarli, talvolta, per raccontare il mondo e o per interpretare, spiegare, i momenti bui del tempo presente. Questo voleva fare Hannah Arendt ed è così che definiva il suo lavoro intellettuale e il suo essere al mondo: il pescare perle dagli abissi del mare riconoscendone il valore incommensurabile. Costretta alla migrazione e ad essere un’apolide in quanto ebrea e perseguitata dalle leggi razziali, la Arendt fu costretta a lasciare il suo paese e la sua ‘lingua madre’, per andare prima in Francia e poi negli Stati Uniti. “La pescatrice di perle” è uno spettacolo che parte dalla sua esperienza di apolide e di rifugiata attraverso la quale Hannah Arendt dà avvio ad una riflessione sull’umanità contemporanea irretita nelle maglie della burocrazia e caratterizzata spesso dall’assenza di ‘pensiero’: quell’attività della mente che attiva la capacità di giudicare e di distinguere il bene dal male. Tenendo conto della sua biografia di donna e pensatrice che ha attraversato il ‘900, che è stata internata in un campo di prigionia per ebrei in Francia e ha perso la maggior parte dei suoi amici, dovendo affrontare l’immane tragedia dell’Olocausto, lo spettacolo vuole ripercorrere la storia di quegli anni e guardarla attraverso lo sguardo e la vita di Hannah Arendt, dando attenzione a quegli elementi critici ancora presenti nel nostro tempo – ai rischi che la tradizione occidentale ci ha lasciato, alla fragilità del pensiero che fa tentennare le nostre società verso l’esclusione e le dittature. Hannah Arendt non amava essere definita una ‘filosofa’, perché i filosofi si erano allontanati dalla sfera degli affari umani, creando quella pericolosa spaccatura tra pensiero e azione che ha caratterizzato il cuore della cultura occidentale. Lei si definiva una pensatrice, una esperta di teoria politica; ed è così che noi vogliamo raccontarla, una pensatrice appassionata degli affari umani e con un grande amore per il ‘mondo’.
Kedda di’
Collettivo Teatro Prisma
Proveniente da Bari
di Nico Sciacqua
con Nico Sciacqua
diretto da Giovanni Gentile
Streaming Martedì 20 aprile ore 21,30
Una storia antica raccontata con il vero dialetto della tradizione barese.
Riannodare i fili con la lingua barese, martoriata e privata della sua musicalità e della sua poesia per diventare sempre di più rappresentazione di un folklore senza senso. Questo è il compito che si propone lo spettacolo scritto e interpretato da Nico Sciacqua e diretto da Giovanni Gentile. La tradizione tocca la modernità e vi si mescola in una storia che vi farà sorridere, ricordare, ma anche stupire e commuovere, perdere e riconoscere nella umanità di Lucia che diventa mamma e nonna di ciascuno di noi. La storia di una violenza di un branco che si intreccia a un cammino personale verso il perdono. Il tutto sullo sfondo di una Bari antica, con i suoi personaggi leggendari, le sue tradizioni, il suono delle sue strade più nascoste.
Perché Lucia ha lasciato un diario in cui si racconta, in cui racconta i suoi tempi e la sua vita, una vita che si intreccia a quella di tutti, una vita che non dimenticherete più. E un giorno all’anno sicuramente ripenserete a questa vecchia ragazza che, in fondo, non ci ha mai lasciato.
Loading 2101
Prod. Pot.it – 33 Produzioni Teatrali
Proveniente da Roma
Cast artistico e Regia
Mariano Viggiano
Giorgia Lunghi
Salvatore Riggi
Streaming Mercoledì 21 aprile ore 19.30
Siamo nel 2101, vediamo la giornata tipo di due personaggi assolutamente normali in un futuro distopico ritenuto progresso, ma sempre più alienante e nemico della comunicazione. A questa futura giornata tipo si alterna la giornata di due personaggi anziani radicati nei loro modi di comunicare alla vecchia maniera. Una sola domanda fa da cornice all’intera pièce :” Da che parte sta il progresso?”.
L’idea del progetto nasce da uno sketch presentato al Premio Internazionale Lydia Biondi nel 2018 da Giorgia Lunghi e Mariano Viggiano. Lo studio prevedeva una performance sulla base della pantomima Lecoquiana di circa cinque minuti sul tema della comunicazione vecchio stile tra due signori anziani. Il progetto vuole prender piede in occasione del Roma Fringe Festival collaborando con il terzo socio della compagnia Salvatore Riggi, regista e responsabile dell’ampliamento del testo. Con Salvatore Riggi viene introdotta anche la ritmica clownesca e la parte comica. Lo spettacolo avrà una durata di circa 50 minuti e presenterà sia il parlato che il mimo per meglio raccontare la comunicazione di ieri e di oggi.
Aloisya
Barattoli Cosmici
Proveniente da Napoli
Con Rossella Castellano, Luigi Parlato, Vincenzo Astarita
Testo Luigi Parlato
Regia Rossella Castellano
Streaming Mercoledì 21 aprile ore 20.30
“Ce stanno cose ca nuie femmene sapimmo già comme vanno a ferni’, e sapimmo ca nun putimmo fa’ niente pe’ ‘e cagna”
Nelle parole della Janana risuona immutabile la rassegnazione di quelle donne vittime di soprusi e di violenza. Questo spettacolo vuole dar voce a tutte quelle donne che non hanno il coraggio di ribellarsi, perché non hanno ricevuto aiuto, conforto e compassione, neanche da parte di altere donne. Aloisya cercherà giustizia, la troverà: effimera, contraddittoria, dualistica, tanto da spingere lo spettatore a interrogarsi sul vero significato di questo enigmatico concetto. La continua ricerca del potere e del suo mantenimento sono incarnate dalla figura dell’Inquisitore Mandraga: strategie, mosse e meccanismi sono metafora e specchio della politica dei nostri giorni. E’ la storia che si ripete: distogliere l’attenzione dai veri problemi facendo leva sulla paura, sulla minaccia e sul pericolo del diverso. Camuffando la conoscenza con la stregoneria, Mandraga riesce a canalizzare, plasmare e controllare la forza di Vox Populi, per sfruttarla a proprio vantaggio organizza una messa in scena plateale, una caccia alla strega epocale, studiata nei minimi dettagli: un nuovo sacrificio deve essere offerto alla massa inferocita per ammonire i dissidenti e consolidare il potere e l’autorità nelle proprie mani.
Spaidermen
Proveniente da Bari
di e con Giacomo Dimase
Streaming Mercoledì 21aprile ore 21,30
“You are fabulous creatures, each and every one” Tony Kushner
Un bambino bianco bianco, t-shirt gialla e zaino in spalla, si incammina come ogni mattina verso scuola. La strada però è piena di pericoli, alcuni più “cattivi” di altri. Ma il bambino bianco bianco questo lo sa, l’ha imparato a sue spese l’anno prima. Ed ora ha un piano. Un giovane uomo bianco bianco, camicia e valigetta da lavoro in mano, si incammina verso la scuola dove insegna. Nella scuola però ci sono i grandi più grandi di lui, alcuni più “cattivi” di altri. Il giovane bianco bianco questo l’ha imparato di recente, quando ha letto in classe un libro “non adatto”. Ed ora dovrà trovare il coraggio di mettere da parte strategie e paure passate. In nome di tutte “le piccol-e Spider-man” e “i piccol-i Els-a”. Spaidermen spettacolo di narrazione “partecipata” per un solo attore parla di tutto questo e molto di più. Parla di una storia vera intermezzata da interventi comici onirici alla Alice nel paese delle meraviglie, attingendo alla drammaturgia inglese di Harries, Kelly, Crimp e altri geni dell’ironia. Parla del Giacomo bambino triste senza perdere la conquistata frizzante “Giacomosità” del Giacomo adulto. Parla di cattivi che sono anche buoni e di buoni che sono anche sempre un po’ cattivi, perché un racconto con chiaroscuri e grigi è molto più efficace di uno con severe prese di posizione. Essenziale in Spaidermen è l’ironia ed il rapporto col pubblico, senza finta quarta parete ma sempre diretto. Spaidermen è scritto per tutti i bambini invisibili, per tutti gli adolescenti che si ritroveranno a piangere alla fine, mentre stanno ancora ridendo delle battute precedenti. Spaidermen è amore e speranza per un futuro migliore, ma consapevole della realtà. “Spaidermen è lo spettacolo di cui, in quel passato da bimbo sputato, avrei avuto tanto bisogno. È per tutti quelli come me, per quelli contro di me, per quelli cui non gliene frega di me, per tutti”.
Raccontami Shakespeare
Cercamond Compagnia Teatrale
Proveniente da Napoli
liberamente tratto da “Racconti da Shakespeare” e dalla vita di Charles e Mary Lamb
con Andrea Cioffi , Sara Guardascione
scene Trisha Palma
costumi Rosario Martone
musiche Emanuele Pontoni
drammaturgia e regia Andrea Cioffi
Streaming Giovedì 22 aprile ore 19,30
In un dialogo evocativo e insieme ironico, alternato a momenti di narrazione durante i quali i più celebri personaggi shakespeariani vivono tramite la voce e i sentimenti di due fratelli affettuosi e disperati, “diversi” da chiunque li circondi, e per questo vicini all’intimità di ciascuno di noi, assisteremo a una spietata e comica storia dalle tinte gotiche, che diventa occasione di denuncia contro un sistema educativo antiquato, contro un teatro impolverato, contro una deriva sociale che ha come suo stesso motore la discriminazione del più debole. “Tales from Shakespeare”, del resto, è un’opera sovversiva e appassionata, nella sua semplicità, che si azzarda a infilare la penna lì dove nessuno aveva mai osato, perché per rinnovare la tradizione, bisogna inevitabilmente passare dal tradimento.
La risposta di Ofelia
Proveniente da Salerno
con Viola di Caprio
voci di Lucas Tavernier ,MihaBezeljak, Yuri Grandone
Testo e regia di Viola Di Caprio
Streaming Giovedì 22 aprile ore 20,30
Ofelia è un personaggio dell’Amleto, fragile e drammatico. In bilico tra il dolore per la morte infelice del padre e un amore degradato e deluso. Ofelia è una giovane donna, abitante di un castello di cui conosce solo la sua stanza, che è un luogo incantato dove trascorre il tempo, tra fiori e personaggi della sua immaginazione. A sua insaputa, in quel castello, si svolge il dramma shakespeareano dell’Amleto, cui lei non prende parte. Nulla le viene comunicato da Amleto, in merito alla visione dello spettro, che pone fine alla loro storia e dà inizio alla tragedia; nulla le si dice sulla morte del padre. Non ha status Ofelia, è una donna senza marito, senza figli, presto senza padre, che riceve solo veti come unica forma di dialogo che la veda in qualche modo coinvolta. Ma in quella stanza, forte della memoria della madre (Fata), un personaggio stravagante, forse frutto della sua stessa immaginazione, che le dà coraggio e ascolto, capisce di avere diritto di replica; capisce di non voler far parte di un mondo che la relega al silenzio e all’obbedienza. La sua fine è una scelta, che passa anche dall’appropriazione di un monologo dell’essere o non essere: si riscopre nobile, pura, altamente morale, senza la virile forza che fa l’eroe ma con la femminile grazia che, con amore, si dissocia.
Quell’amara unità
Assoteatro
Proveniente da Battipaglia
di Dora Liguori
con Marco Junior Marrone, Filippo D’Amato, Christian Salicone, Eduardo Di Lorenzo, Marco Junior Marron, Dora Crudele
Movimenti Coreografici Marina Ansalone
Costumi Maria Marino
adattamento e regia Vito Cesaro
Streaming Giovedì 22 aprile ore 21,30
Dopo l’invasione perpetrata dal Regno Sabaudo, il sud organizza la resistenza. A combattere l’invasione ci sono soldati, uomini e donne fedeli a Francesco II di Borbone. Per sostenere la rivolta,in una maniera ufficiosa,la Regina Isabella di Spagna,manda a Potenza,centro della rivolta Borbonica,il capitano Aldrigo Seguerto. Il capitano ha l’arduo compito di unire i Briganti capeggiati da Carmine Crocco, definito O’ Generalissimo e il Generale Spagnolo Josè Borghes, capo della resistenza Borbonica. I comitati di Melfi e Potenza affidano il Capitano Seguerto alla Baronessa Argenzia Normanno. Tra i due nascerà una grande passione amorosa che purtroppo avrà un’epilogo tragico. Aldrigo tradito,imprigionato e torturato dai Piemontesi è allo stermo delle sue forze. Argenzia,riesce ad entrare nelle carceri di Salerno e ,per non far morire sotto tortura il suo amore,gli spara un colpo al cuore e pone fine alle sue sofferenze. La narrazione della storia avviene a mezzo Munaciello,personaggio fantastico della tradizione Napoletana che è l’Io narrante della vicenda . Lui tutto sa e tutto ricorda. Il Munaciello,si manifesta casualmente a uno strano personaggio, seduto al tavolo di un bar mentre beve e ascolta il Presidente Mattarella sui 160 anni della Repubblica e racconta i fatti di come è avvenuta… quell’Amara Unità d’Italia!
La Madonna dei Topi – Tre Studi per una Trappola
Proveniente da Roma
Drammaturgia Lorenzo Guerrieri e Francesco Battaglia
Regia Lorenzo Guerrieri
Dramaturg Matteo Finamore
Con Andrea Carriero, Sara Giannelli e Lorenzo Guerrieri
Collaborazione artistica Paolo Madonna
Produzione Fucina Zero
Streaming Venerdì 23 aprile ore 19,30
“Come un tempo parlò il Cristo morto dal sommo dell’edificio del mondo, così, con vasta eco, tuona la Ratta dalla montagna di spazzatura: «Quanto è rimasto del genere umano noi lo enumeriamo a futura memoria. Aggredite dalla spazzatura si allargano le pianure, spazzatura a lunghezza di spiaggia, valli in cui si pigia spazzatura. Più longevo dell’uomo è infatti il suo pattume. Soltanto la spazzatura gli è sopravvissuta!»”
[ La Ratta – Gunther Grass ]
Una musica seducente li ha condotti alla catastrofe. Loro, i topi di Hamelin, sedotti e ipnotizzati dalla musica del Pifferaio, si sono risvegliati, dopo la catastrofe, lontani dagli uomini, nella discarica a strapiombo di Hamelin. Lì, disastrati, traumatizzati, hanno costruito una civiltà che altro non è se non la versione esasperata e rattesca della società contemporanea degli uomini. Topi, topastri, ratti e pantegane vagano in preda a istinti e a ossessioni, alla ricerca compulsiva di un loro posto nel difficile mondo di Nuova Hamelin, una grande trappola sociale in cui ogni topo è insieme vittima e carnefice, una civiltà preda di una delirante degenerazione come nell’ esperimento degli anni ’70, sui topi e il sovrappopolamento, denominato Universo 25. Tutto questo mondo è fondato sulla spazzatura. L’immondizia è la cifra architettonica, economica, linguistica e spirituale del mondo dei topi.
Mamy Blues
Proveniente da Roma
scritto, diretto e interpretato da
Luna Romani
Streaming Venerdì 23 aprile ore 20,30
“Nel momento in cui un bambino nasce anche una madre sta nascendo. Lei non è mai esistita prima. La donna esisteva ma la madre, mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo”.
In una casa qualsiasi di una notte qualsiasi, Barbara, una donna sulla trentina, presa dal torpore dell’insonnia, racconta e rivive i pezzi della sua esistenza pre e post maternità in un racconto straordinariamente autentico che fa sorridere e commuovere. Barbara mette al centro della scena i suoi segreti più intimi, l’inconfessabile di una madre, a volte l’illecito. Persa in una dimensione nuova, ripercorre le tappe che la porteranno a raggiungere il “nuovo stato” e la sua accettazione. Sette anni fa sono diventata mamma per la prima volta. Io non mi sentivo ancora nemmeno una donna. Non c’è stato nemmeno il passaggio da ragazza a donna. Sono diventata direttamente madre. Senza avere avuto nemmeno il tempo di salutarmi. Nell’attimo in cui il test è stato positivo, non ero consapevole fino in fondo di quello che stava accadendo perché ero stordita dallo stupore della creazione. Eccola, era già cominciata: l’attesa. E’ esattamente quello il momento in cui tutto cambia. Come un click da cui non puoi più tornare indietro. Non è come immaginare di cambiare dimensione. E’ cambiarla veramente. E’ passare dall’altra parte.
Per sempre.
Knock Knock
Suoni ad occhi aperti
Le comptoir des Arts
Proveniente da Parigi
Con Lorenzo Grilli
Regia Lasala martina
aiuto Regia Tom Hamonnais
ingegnere del suono Tom Hamonnais
tecnico luci Francesco Barbera
Streaming Venerdì 23 aprile ore 21,30
Questa è una storia che parte dal sogno di un attore poliedrico e grande fan di Gene Kelly e Michel Courtemanche vorrebbe creare uno spettacolo di mimo, tip tap, canto, acrobazia, musica e amore. Ma come fare per inserire tutto questo un’unica storia? Allora è qui che entra in gioco la colonna sonora che permette di unire una storia d’avventura rocambolesca e tutti i talenti dell’attore sulla scena. É uno spettacolo che ha come obiettivo far viaggiare lo spettatore , facendogli immaginare tanti mondi diversi servendosi solo di un palco, delle luci, del suono e di un attore. Cosa succederebbe se rubaste qualcosa di molto prezioso senza sapere di cosa si tratti, e che in una situazione di vita o di morte , l’unico modo per ribaltare il destino fosse di utilizzarla? É ciò che succede al nostro eroe, che si ritrova proiettato nella New York degli anni trenta, all’epoca di Charlie Chaplin, dei fumosi Lounge bar e del Jazz , del Tip Tap e dell’amore romantico e danzante, che come tutti sanno, non ha tempo. Affascinato da quell’epoca ormai lontana riuscirà a tornare a casa o rimarrà incastrato nei frammenti del tempo?
Sulle note dell’inconscio
in collaborazione con Piccola Città Teatro
Proveniente da Napoli
con Anna Bocchino Gaetano, Frazese Emanuele, Iovino Nicola Tartarone
testo regia e disegno luci Filippo Stasi
scene Mario FerriIlo
direttore di scena Francesco Bellella
costumi Francesca Liguori
musiche originali Mario Autore
foto di scena Flavia Tartaglia
Streaming Sabato 24 aprile ore 19,30
Tra passato, presente e futuro, si ripercorre la vita di Jackson Pollock. Una vita segnata da alcolismo, amore e dal bisogno incolmabile affermarsi come artista in quel periodo storico a cui appartiene, dove e in auge Pablo Picasso. Un nero disarmante delimita i contorni dei luoghi vissuti da “Jack”. Sgabelli, sedie, radio, pennelli, tele e barattoli di vernice sono sparsi disordinatamente nel suo laboratorio come pezzi di vita nella sua mente, il tutto compone il quadro complessivo di una esistenza non facile e “Jack” e costretto a ripercorrere i dolori più profondi, per trasformarli, al fine di accettare che il lavoro che persegue da anni, effettivamente ciò che ha tanto desiderata in vita. E l’esempio come l’uomo possa arrivare ad “individuarsi” e accettare il proprio posto nel mondo ovunque esso sia, un percorso comune a tutti al fine di suggerire lo stesso viaggio all’animo di chi guarda.
Rut
Theater Konstanz
Proveniente da Alghero
con Chiara Murru
testo di Christoph Nix
regia Nicola Bremer
In collaborazione con Spazio-T & Lo Teatrì , Le ragazze terribili
Streaming Sabato 24 aprile ore 20.30
…sognavo di una città delle donne, di un luogo dove essere libere.
Dopo la morte di suo marito Machlon, la donna moabita Rut si reca in Israele con sua suocera, Noemi. Lì trova lavoro come spigolatrice presso Boaz, un parente di Noemi. Boaz prova dei sentimenti per Rut e promette di sposarla, anche se in quanto moabita lei è una forestiera nella terra d’Israele. Ma prima di questo deve liberarla dalla legge, che per Rut prevede un altro uomo. Questi tuttavia rinuncia al suo diritto e il matrimonio con Boaz può avere luogo. Così Rut e Noemi vengono accolti nella casa di Boaz. Christoph Nix ha preso la sostanza del libro di Rut dell’Antico Testamento, riscrivendo la sua storia con un linguaggio chiaro e moderno. In tal modo riesce a creare una parabola senza tempo sull’amore, che va al di là dell’estraneità e che concede la libertà di superare le norme tradizionali.
‘E CAMMARERE
RI.TE.NA TEATRO
Proveniente da Napoli
Regia e drammaturgia Fabio Di Gesto
con Francesca Morgante e Maria Claudia Pesapane
costumi e trucco Rosario Martone
scenotecnica Gennaro Oliviero
luci Giuseppina Farella
montaggio audio Enrico Capano
Streaming Sabato 24 aprile ore 21,30
Due cameriere in un basso napoletano, giocano a ricoprire il ruolo della loro padrona. Questo continuo gioco porterà le due donne a confondere la realtà con l’immaginazione. Riusciranno le due cameriere a fermare questo gioco? Note di regia Allontanandomi dal testo originale e dalla sua struttura drammaturgica, ne ho ripreso solo l’idea drammatica: “Le due serve non sono realmente serve ma rappresentano tutti coloro che sono diversi, rifiutati, reietti e relegati ai margini di una società.”( J.Genet). Per fortificare l’idea di rifiuti della società ho dato loro un linguaggio particolare, quello del “vascio” e dei vicoli di una Napoli diversa, chiassosa e plebea. Un linguaggio potente e ritmico, composto da proverbi e detti. Un linguaggio che chiarisce allo spettatore la natura delle “cammarere”. Una vera e propria ricerca linguistica, che dona impulsi alla recitazione quanto alla ricerca dei personaggi. Un napoletano non propriamente contemporaneo, ma intessuto di detti e figure retoriche che lo rendono radicato in qualcosa di antico e viscerale. Molto spesso, ciò che diventa ritmo, canzone e musica, nasce in scena, durante il flusso creativo. “La signora” de Le serve diventa, all’interno del mio testo, “La padrona”. “La padrona” è un personaggio astratto, è un’idea. Essa non compare mai in scena, ma è metafora di vari aspetti che la rendono la vera protagonista dello spettacolo: la lucidità delle due protagoniste; il podio-trofeo; il limite e la follia; la sessualità. Ed è così che rappresentando con le due attrici la falsificazione della femminilità, quasi sorge il dubbio che si tratti di due donne sole o due fratelli travestiti. Lasciamo al pubblico la libertà di interpretare questa storia.
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