<span style="font-family: -apple-system, BlinkMacSystemFont, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen-Sans, Ubuntu, Cantarell, 'Helvetica Neue', sans-serif; font-size: 1.424em; font-weight: bold;">E’ morto all’età di 54 anni Massimo Cuttitta ad Albano Laziale per complicazioni insorte a seguito della positività al Covid-19.
Lo comunica la Fir in una nota. Massimo, Azzurro n. 423, aveva debuttato con l’Italia a Napoli nel 1990 contro la Polonia, indossando poi la maglia della Nazionale in altre sessantanove occasioni sino al 2000, anno del suo ritiro internazionale dopo aver vissuto da protagonista il debutto nel Sei Nazioni contro la Scozia, nell’indimenticabile successo del 5 febbraio al Flaminio. In ventidue occasioni, Cuttitta aveva guidato come capitano la Nazionale Italiana Rugby.
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Nato a Latina, ma cresciuto rugbisticamente in Sudafrica al pari del gemello Marcello, Massimo aveva indossato in carriera le maglie de L’Aquila, dell’Amatori Calvisano e del Milan e quella degli Harlequins londinesi, prendendo parte nel mentre a due edizioni della Coppa del Mondo e vestendo in più occasioni il bianconero dei Barbarians.
La Fir ricorda che in ventidue occasioni, Cuttitta aveva guidato come capitano la Nazionale Italiana Rugby. Conclusa l’esperienza d’Oltremanica, aveva ricoperto il ruolo di giocatore-allenatore per numerosi club italiani – Bologna, Rugby Roma, Alghero e Leonessa – prima di approdare come tecnico degli avanti ad Edimburgo e, da li’, alla federazione scozzese, rilanciando con il proprio lavoro il pack Highlander sulla scena internazionale. Piu’ recentemente, aveva messo la propria esperienza di allenatore della mischia al servizio di Nazionali emergenti come Romania, Canada e Portogallo, svolgendo incarichi di consulente per i rispettivi staff tecnici.
Articolo pubblicato il giorno 11 Aprile 2021 - 22:11