La diffusione della pandemia dovuta al Covid ha imposto a tutti noi la necessità di procurarci delle mascherine da indossare ogni volta che usciamo di casa. Da quando è iniziata l’emergenza sanitaria sono comparsi in commercio prodotti di tutti i tipi: in un primo momento si trattava quasi sempre di mascherine realizzate in Cina o all’estero. Con il trascorrere del tempo, sul mercato hanno fatto capolino anche mascherine al 100% Made in Italy che hanno incontrato il gradimento e il favore di molte persone. Resta da comprendere, in ogni caso, quali siano gli aspetti da prendere in considerazione per capire se una mascherina sia di qualità oppure no.
Le mascherine per la comunità
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Le mascherine per la comunità, realizzate in tessuto, hanno il pregio di poter essere lavate e riutilizzate; di conseguenza, non sono del tipo usa e getta. In alcuni casi, questi prodotti sono in grado di assicurare una protezione molto efficace anche dopo un numero elevato di lavaggi. Ci sono, per altro, anche mascherine usa e getta concepite per la collettività: sono mascherine chirurgiche che, tuttavia, non hanno ricevuto le certificazioni necessarie. Le mascherine di qualità devono avere dimensioni appropriate, cioè permette di coprire tanto la bocca quanto il naso in maniera perfetta. Inoltre, devono presentare non meno di tre strati, così da impedire la fuoriuscita del droplet. Un test pratico molto semplice permette di capire se la mascherina con cui si ha a che fare sia valida o meno: basta tentare di spegnere una candela soffiando sulla fiamma. Se la fiamma si spegne vuol dire che la mascherina non va bene.
Le caratteristiche delle mascherine FFP2 e FFP3
Sia le mascherine FFP2 che le mascherine FFP3 sono del tipo usa e getta. Sul mercato, comunque, si possono trovare anche versioni non molto diverse ma lavabili: è il caso delle mascherine in tessuto dotate di tasca per il filtro. Il consiglio, in questo caso, è di verificare che i prodotti in questione siano assimilabili a una mascherina FFP2 o FFP3 per non ritrovarsi tra le mani una mascherina per la comunità.
I dispositivi medici lavabili
Rispetto alle mascherine chirurgiche tradizionali, una soluzione alternativa molto valida può essere individuata nei dispositivi medici lavabili. Questi non corrispondono alle mascherine di comunità in tessuto, anche perché tali mascherine non rientrano nel novero dei dispositivi medici. Anche se caratterizzati da fantasie e colorazioni differenti, i dispositivi medici lavabili devono rispettare specifiche prerogative, a cominciare dalla presenza di più strati. Inoltre, possono essere prodotti con tessuti diversi ma non si possono lavare più di 30 volte.
Le mascherine usa e getta
Le mascherine chirurgiche sono usa e getta. Negli ultimi tempi, oltre ai modelli con il tradizionale colore azzurro, che per alcuni richiama l’ambiente degli ospedali, esistono mascherine con fantasie e colorazioni diverse che, al termine di ogni utilizzo, vanno gettate nella spazzatura. Si tratta di un accorgimento indispensabile per prevenire contaminazioni e al tempo stesso vivere in condizioni igieniche ottimali.
Le caratteristiche delle mascherine chirurgiche
Una mascherina chirurgica è a tutti gli effetti un dispositivo medico e in quanto tale deve rispettare particolari requisiti indicati nella norma tecnica EN 14683 e nella norma Dir. 93/42/CEE: la prima riguarda la respirabilità e l’efficacia filtrante delle mascherine, mentre la seconda è dedicata a tutti i dispositivi medici che si trovano sul mercato. Quando si decide di comprare una mascherina Made in Italy, dunque, è opportuno controllare che sulla confezione siano riportate tali diciture.
Dove si acquistano le mascherine
Per acquistare mascherine di alta qualità si può fare affidamento sul sito mascherine.it, nato con l’intento di mettere a disposizione prodotti affidabili per contrastare la pandemia da Covid-19. I cittadini, ma anche le imprese ospedaliere e le aziende di ogni settore, hanno la possibilità di scoprire il catalogo dei prodotti scelti con cura anche grazie a una selezione meticolosa dei fornitori. In questo ambito, infatti, la qualità non è un valore fine a se stesso ma è sempre correlato alla sicurezza. È per questo motivo che sono stati stipulati contratti con fornitori sia nazionali che internazionali, così da assecondare qualsiasi tipo di richiesta.
Articolo pubblicato il giorno 1 Aprile 2021 - 12:00