Pochi giorni fa Rosaria, una volontaria del circolo di Legambiente Volontariato Campi Flegrei, ha ritrovato sulla spiaggia di Capo Miseno a Bacoli, molti rifiuti di diversi decenni fa. Questi ultimi sono arrivati sulla costa flegrea dopo una forte libecciata: alcuni risalgono addirittura agli anni ’80. I volontari del circolo hanno immediatamente provveduto a fotografare gli oggetti e a studiarli per effettuarne il riconoscimento.
Il mare stava celando da tantissimi anni un macabro tesoro: diversi flaconi di detersivo e di candeggina, confezioni di medicinali e cosmetici; vecchi giocattoli in plastica tra cui una macchinina, due cavalli e un pupazzetto di Hannah-Barbera. Si aggiungono all’appello una ciabattina, una borsa del ghiaccio prodotta in Olanda, lattine e altrettanti flaconi.
Questa tipologia di rifiuti è il risultato del “boom della plastica” che si è avuto dal Dopoguerra in poi e che ha portato nelle case di tutti detersivi, saponi e giocattoli. Sono rimasti sul fondo del mare per tantissimi anni ma nonostante ciò sono ancora pressoché intatti. Si riescono ancora a leggere etichette e prezzo in Lire. È la dimostrazione di quanto la plastica sia resistente anche col passare degli anni.
Quando poi comincia a deteriorarsi si frammenta in microplastiche. Queste ultime sono ormai diffuse in tutti i mari e facilmente riescono ad entrare nella catena alimentare dei pesci e, di conseguenza, anche nella nostra. Si notano su alcuni flaconi questi fenomeni di deterioramento.
Le dichiarazioni del vicepresidente di Legambiente Campi Flegrei Ing. Gioacchino Ambrosino di Miccio: “Facciamo in modo che ritrovamenti come questi siano un monito per tutti noi. Queste immagini testimoniano la resistenza della plastica e la sua soffocante presenza nell’ambiente marino.
Dobbiamo diventare dei consumatori più consapevoli: è solo modificando le nostre abitudini d’acquisto che potremo generare un cambiamento significato nel panorama industriale e politico. Con le nostre scelte possiamo indirizzare il mondo verso la sostenibilità e salvaguardare gli ambienti marini. Da anni trattiamo ingiustamente il mare come una discarica: è un bene comune di tutti, ricco di biodiversità e bellezza.
Salviamo ora le nostre spiagge e non facciamole diventare depositi di rifiuti.” Le plastiche ritrovate sono state poi inviate al CNR per ulteriori analisi e sperimentazioni legate alla riciclabilità.
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