Si apre un nuovo scontro tra Mosca e Washington. A meno di due mesi dall’insediamento di Joe Biden, oggi il presidente americano ha attaccato senza mezzi termini il suo collega russo Vladimir Putin, definendolo “un assassino” e promettendo che “pagherà” per le presunte interferenze nelle presidenziali americane del 2020, come rivelato dall’intelligence Usa.
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In un’intervista ad Abc Biden ha dichiarato di aver avuto “una lunga conversazione (a fine gennaio), io e lui… lo conosco abbastanza bene.
“La conversazione è iniziata così: io ho detto ‘io ti conosco e tu conosci me. Se verificherò che è successo, sii preparato'”.
Le dichiarazioni del numero uno della Casa Bianca arrivano all’indomani della diffusione del rapporto dell’intelligence Usa, in base al quale Putin autorizzò la strategia per denigrare Biden a vantaggio di Donald Trump alle presidenziali, istillando la sfiducia nel sistema elettorale.
La reazione di Mosca alle parole di Biden è arrivata prestissimo: “un attacco ai russi”; una reazione “isterica dovuta all’impotenza” degli Stati Uniti, ha scritto sul suo canale Telegram il presidente dalla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin.
“Biden ha insultato i cittadini del nostro Paese con la sua dichiarazione”. E ancora: “Putin è il nostro presidente, gli attacchi contro di lui sono attacchi alla Russia”, il leader “di un Paese che si proclama un difensore dei principi democratici e della moralità non può comportarsi così. Nessuno è autorizzato a parlare del nostro capo di stato in questo modo”. E sulle accuse mosse dal report di intelligence aveva risposto in mattinata il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che ha affermato che Mosca non ha cercato di influenzare le elezioni presidenziali americane, definendo infondato il rapporto.
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“Non siamo d’accordo con le conclusioni di questo rapporto per quanto riguarda il nostro paese. La Russia non ha interferito nelle elezioni precedenti e non ha interferito nelle elezioni menzionate in questo rapporto nel 2020. La Russia non ha nulla a che fare con le campagne contro i candidati. A questo proposito, consideriamo questo rapporto errato, è assolutamente infondato”, ha detto Peskov ai giornalisti.
Il portavoce del Cremlino ha anche notato che negli ultimi anni ogni presidente degli Stati Uniti ha iniziato il proprio mandato con l’imposizione di sanzioni contro Mosca, aggiungendo che le azioni degli oppositori della Russia sono “difficili da prevedere”. Gli obiettivi della Russia non si limitavano a danneggiare la candidatura di Biden e ad aiutare la candidatura per la rielezione di Trump, afferma il rapporto, poiché l’intelligence americana ha scoperto che Mosca avrebbe anche cercato di minare “la fiducia del pubblico nel processo elettorale e di esacerbare le divisioni sociopolitiche negli Stati Uniti”
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