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Il Comando Provinciale di Napoli ha disposto controlli a tappeto nella città di Torre Annunziata e nei comuni limitrofi.
I carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata insieme a quelli del Reggimento Campania e del Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno hanno effettuato un servizio di controllo del territorio ad “Alto Impatto” setacciando le strade di Torre Annunziata e dei vicini comuni.
Numerosi i controlli nei luoghi di maggiore concentrazione di persone e di maggior transito veicolare.
A San Giuseppe Vesuviano, un 63enne già noto alle forze dell’ordine, è stato denunciato per violazione di sigilli e smaltimento illecito di rifiuti. I militari dell’Arma hanno accertato che l’uomo aveva riattivato illecitamente un opificio già sottoposto a sequestro per precedenti violazioni. I Carabinieri hanno trovato all’interno del locale 4 operai, sono stati anche loro denunciati per violazione di sigilli. Riscontrato anche l’illecito smaltimento dei rifiuti della produzione. Intere balle di tessuti destinati al macero erano stati accatastati in locali e sottoscale, con gravi rischi anche per la salute degli stessi lavoratori.
Sempre a San Giuseppe Vesuviano, nel corso dei diversi posti di controllo posizionati ai confini con altri comuni, è stato individuato un 24enne in possesso di un costoso smartphone. Dagli accertamenti svolti dai Carabinieri il telefono è risultato provento di furto perché denunciato rubato due giorni prima presso la Stazione Carabinieri di San Giuseppe Vesuviano. L’uomo è stato denunciato per ricettazione.
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Nel corso del servizio sono state controllate 135 persone e 46 veicoli. Nell’ambito delle verifiche circa il rispetto del Codice della Strada sono state 7 le contravvenzioni contestate. Mancato uso delle cinture di sicurezza, guida con telefono e mancanza di copertura assicurativa le violazioni riscontrate.
Specifica attenzione è stata rivolta anche alla verifica del rispetto delle attuali norme anti-Covid, con 15 sanzioni elevate a carico di altrettante persone controllate. Erano al di fuori del proprio comune di residenza senza comprovati motivi di necessità, lavoro o salute.
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