Superbonus, rischio flop senza semplificazioni
Il Superbonus 110%, nato per rilanciare l’economia del nostro Paese a partire dal settore dell’edilizia, rischia di diventare un clamoroso boomerang se non si procede alla semplificazione dell’eccesso normativo che ne regola gli aspetti procedurali, fiscali e autorizzativi. E’ un classico esempio di complicazione normativa in danno dei cittadini come dimostra il fatto che è entrato in vigore a luglio 2020 e, ad oggi, i cantieri partiti sono pochissimi. Si parte, erroneamente, dal concetto di rendere la vita difficile ai pochi furbi penalizzando tutti gli altri potenziali beneficiari, e i professionisti che li seguono, che si vedono investiti dalla sovraproduzione di carte, autorizzazioni, nulla osta, certificazioni. Va cambiato l’approccio a queste norme. Rendiamo l’iniziativa molto più semplice e poi introduciamo adeguati controlli ex post alla ricerca dei furbi”. E’ l’allarme lanciato da Alberto Gusmeroli (Lega), vicepresidente della Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nel corso del Forum on line “Superbonus 110%, l’edilizia fa da traino all’economia” promosso dalla Cassa dei ragionieri commercialisti e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca, dove si è discusso anche di riforma fiscale oltre che sui temi del lavoro e dell’equo compenso.
La semplificazione delle procedure legate al riconoscimento dell’Ecobonus è stata invocata anche da Lucia Albano (parlamentare di Fratelli d’Italia in commissione Finanze a Montecitorio): “Ho avuto modo di verificare cosa stia accadendo nei comuni dove giungono tante richieste di accesso a questa misura. Purtroppo solo un terzo riescono ad accedere agli atti per le asseverazioni e, di queste pratiche, sono pochissime quelle che vedono la luce. Bisogna dotare gli enti locali, l’Agenzia delle Entrate e gli stessi professionisti, di strumenti adeguati per rispondere a questa enorme mole di richieste. Si tratta di un passaggio fondamentale per il rilancio della nostra economia”.
Per la deputata di Forza Italia, Claudia Porchietto (Commissione Finanze): “Serve l’impegno bi-partisan per avviare un processo migliorativo dell’Ecobonus ampliando anche la platea delle imprese a quelle che fatturano oltre dieci milioni di euro e non hanno diritto ad alcuna forma di sostegno. Altri punti importanti sono quelli di procedere alla redazione di un Testo Unico per il riordino delle leggi che interessano le riqualificazioni edilizie, rendere strutturale lo sconto in fattura e la cessione del credito, semplificare le procedure e disciplinare i casi in cui manchi un requisito per dirottare l’operazione sui bonus tradizionali, oltre alla previsione di possibilità di sanatorie al termine lavori”.
Sul tema delle semplificazioni e della previsione di nuove misure a sostegno dei cittadini è intervenuta la deputata Dem Chiara Gribaudo (neo eletta in segretaria nazionale del Pd e componente della Commissione Lavoro): “Serve maggiore chiarezza e rinnovamento in diversi settori fondamentali del nostro Paese. Nel mondo del lavoro e degli ammortizzatori sociali, ad esempio, è prioritario dare risposte immediate ai lavoratori e ai professionisti che stanno pagando duramente la crisi scaturita dalla pandemia Covid. Dobbiamo superare le visioni novecentesche delle quali siamo ancora prigionieri e trovare una larga convergenza parlamentare per correggere l’impostazione dello smart working, che non è strumento di conciliazione ma una modalità di lavoro ben precisa, per procedere alla riforma degli ammortizzatori sociali, puntando a colmare i gap inaccettabili che abbiamo con il resto d’Europa per ciò che riguarda i dati del lavoro femminile”.
Di “bizantinismo” della normativa relativa al Superbonus 110% ha parlato Paolo Longoni, consigliere d’amministrazione della Cnpr: “Applicare in concreto la misura è difficile, si è deciso di creare difficoltà gigantesche ai potenziali utilizzatori. Ancora una volta ha prevalso questa perversa volontà, tutta italiana, di voler normare tutto. Anche l’impossibile. Gli incentivi fiscali sul provvedimento rappresentano un’occasione d’oro, ma così com’è non va. Serve una semplificazione strutturale profonda ed efficace”.
Sulla stessa linea Antonio Moltelo, consigliere dell’Isnec (Istituto Nazionale Esperti Contabili): “L’agevolazione è una misura che può concedere linfa vitale all’economia italiana. Ma si deve fare di più nell’ottica della semplificazione delle procedure. Lo chiedono i professionisti coinvolti e soprattutto chi vuole accedere al beneficio concesso dalla legge. Non aiuta trovarsi a fare i conti con iter lunghi e pieni di contraddizioni che rischiano seriamente di far desistere tanti aventi diritto”.
Articolo pubblicato il giorno 22 Marzo 2021 - 19:52