“La statua di Diego e’ pronta, e’ nel mio laboratorio e sono pronto a regalarla se verra’ posta nello stadio Maradona. Sarebbe bello fosse all’ingresso in campo, dove magari i giocatori azzurri potrebbero sfiorarla per sentirsi ispirati da lui”.
LE PAROLE DI DOMENICO SEPE
Cosi’ lo scultore Domenico Sepe racconta la sua statua in bronzo di Diego Maradona, un’opera creata dall’artista sulla spinta della commozione per la morte del Pibe e ora divenuta un monumento pronto a essere esposto. Sepe ha 43 anni, e’ di Afragola, laureato all’accademia: “Amo la scultura da quando avevo 12 anni- racconta – e ho la fortuna di vivere grazie a lei. Lavoro da tanti anni con la tecnica classica, della statua che nasce in argilla con struttura in legno e poi viene fusa in bronzo. Non avevo mai realizzato uno sportivo, ma alla notizia della morte di Diego rimasi paralizzato dalla commozione e dopo due gironi mi sbloccai cominciando a lavorare a una sua statua”. Sono passati cento giorni da allora, la statua e’ finita, raffigura Diego, con il suo sguardo espressivo e i suoi muscoli che corrono come quando saltava gli avversari in campo.
“La mia prima opera – racconta Sepe – la feci a 12 anni, di ritorno dalla Grecia dove con mio zio avevo visitato il Partenone. Da allora le divinita’ greche sono sempre state nella mia opera, ho lavorato a tanti progetti, ho fatto statue per Sanremo, Matera, ho un riscontro dignitoso. Con Maradona ho lavorato allo stesso modo, l’ho rappresentato come una divinita’, come un dio greco in campo che racconta la creativita’ del calcio attraverso il suo essere creativo”. Prima ancora della fusione in bronzo, Sepe ando’ dall’assessore allo sport di Napoli, Ciro Borriello: “Mi accolse bene – dice – io volevo regalarla alla citta’, ma mi spiego’ che c’era un contest per realizzare l’opera di ricordo di Diego”. Cosi’ Sepe decide di partecipare al contest “con un altro progetto, pero’, per rispettare le caratteristiche descritte nel bando”.
Il contest pero’ si e’ perso per strada anche dopo l’inchiesta sulla commissione e Napoli non ha una statua di Diego. “Se la mettono davanti allo stadio o vicino al terreno di gioco gliela regalo”, ribadisce Sepe. “La statua e’ pronta – dice – la tengo in bottega. Nasce come omaggio ai napoletani che come me amano il calcio e hanno amato Maradona. Potevo fare un crowdfunding, cercare uno sponsor, ma non l’ho fatta per soldi o per farmi pubblicita’. Nasce come omaggio a Napoli, altrimenti me la tengo”.
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